di Flavio Ognissanti
Firenze è pronta alla rivolta. La minaccia di Commisso di andar via in caso di mancata costruzione del nuovo stadio ha fatto scattare tutti i tifosi viola, ma non solo.
Abbiamo già detto che il restyling del Franchi è una guerra quasi inutile. I vincoli e le leggi, anche se cambiate, non permetterebbero a Commisso di rifarlo totalmente da capo, come ha in mente. Non è avvicinando le curve o coprendolo che si darebbero alla società viola le entrate necessarie per competere ad alti livelli. La Fiorentina, come le grandi big d’Europa, Juventus compresa, vuole costruire un nuovo impianto di proprietà, con annesse attività commerciali. Solo in questo modo si potrebbe alzare nettamente io fatturato e garantire le entrate necessarie per fare il salto di qualità.
Lo stadio Franchi è un impianto vecchio, fatiscente e di proprietà del comune di Firenze. Se il governo dovesse meravigliosamente cambiare i vincoli della soprintendenza e quindi permettere alla Fiorentina di abbattere le curve, fare la copertura e ammodernarlo, ugualmente la situazione economica della società viola non cambierebbe.
Ergo, la battaglia per il restyling del Franchi, anche in caso di esito positivo, sarebbe una vittoria di Pirro, soprattutto per il tempo che ci vorrebbe per far cambiare le leggi e poi attuarle. Solo tempo perso, inutile per quello che ha in mente Commisso.
Per intenderci, il patron viola vorrebbe abbattere e rifare totalmente lo stadio. Questo è uno scenario praticamente impossibile. Al massimo si può sparare e ottenere di cambiarlo o modificarlo leggermente. Come detto, e lo ripetiamo, non è avvicinando le curve che cambiarebbe la situazione.
La Fiorentina ha bisogno di uno stadio di proprietà, nuovo e capace di far nascere al suo interno e ai suoi piedi altre attività commerciali connesse capaci di far aumentare vertiginosamente il fatturato della società. Creare nello stadio spazi per ospitare ristoranti, museo viola, attività commerciali capaci di far vivere lo stadio 7 giorni su 7. Impossibile da fare al Franchi.
Nardella per una questione d’orgoglio non vuole lo stadio fuori Firenze, in questo momento non volere lo stadio fuori dai confini fiorentini vuol dire non volere il salto di qualità viola. Perché, ormai è comprovato, non è possibile costruire uno stadio nuovo a Firenze.
La colpa, attenzione, non è di nessuno, nè tantomeno di Nardella. Il comune di Firenze, nella persona del sindaco Nardella, ha fatto tutto il possibile per costruire lo stadio alla Mercafir. Ma le condizioni economiche e l’iter burocratico, che non dipendono dal comune, non sono state ritenute vantaggiose e veloci da Commisso.
Quindi, questo è bene ribadirlo, se la Fiorentina non farà lo stadio alla Mercafir non è colpa del sindaco e della sua giunta. Esistono vincoli economici e regolamentari che non hanno reso fattibile sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista tempestico il grande investimento viola.
Per non parlare del restyling del Franchi sui cui il comune non può intervenire in nessun modo dato che si tratta di leggi statali e si va a toccare il bene storico culturale italiano.
Ergo, per motivi evidenti non è possibile fare lo stadio a Firenze. Ed ecco che è nata l’idea di costruirlo a Campi Bisenzio, poco fuori dai confini fiorentini, nella città metropolitana di Firenze.
Costruire a Campi è l’unica soluzione in questo momento. Non ce ne sono altre. E il fatto che Nardella si stia opponendo a questa possibilità è fuori luogo ma soprattutto non ha ragioni logiche.
Campi Bisenzio è praticamente Firenze. Ci vorrebbero 15 minuti per arrivare da Firenze a Campi. Per fare un esempio e rimanere in tema. I tifosi della Juventus a Torino ci mettono molto più tempo per arrivare allo Juventus Stadium, stesso discorso per raggiungere San Siro o lo stadio Olimpico per chi vive al centro di città come Milano o Roma.
Il sindaco Nardella ieri ha dichiarato che i tifosi non sarebbero d’accordo ad uno stadio fuori da Firenze. Niente di più sbagliato. Basta farsi una chiacchierata con i tifosi viola o farsi un giro sui social network.
Questa opposizione di Nardella alla possibilità più facile e veloce del nuovo stadio a Campi Bisenzio è del tutto incomprensibile. In questa maniera Nardella si sta mettendo contro il futuro della Fiorentina e questo potrebbe scatenare rivolte e grandi proteste.
Non c’è ragione che piu unisce Firenze come la Fiorentina. Se vuoi unire il popolo fiorentino, dagli la Fiorentina.
E in questo momento, duole dirlo, Nardella lo sta facendo. Dovrebbe essere il primo sostenitore di questa ipotesi e dovrebbe lavorare per questa grande possibilità invece la sta ostacolando. Perché?
Tra poco in Toscana ci saranno le elezioni regionali e il fiorentino Giani correrà per la poltrona di governatore della regione. Il Partito Democratico non può mettersi contro questa possibilità, a pagarne le conseguenze sarebbe proprio Giani nelle prossime elezioni e perdere tanti voti. Tra l’altro a Campi Bisenzio governa proprio il Partito Democratico. Questa lotta potrebbe far scattare una guerra all’interno del partito di centro sinistra.
Per non parlare dei grandi benefici che porterebbe un investimento di questo genere. Si parla di più di 300 milioni di euro.
Insomma, la miccia con la minaccia di Commisso è stata accessa. Adesso qualcosa deve accadere. Tocca alla politica trovare una soluzione. Senza alibi. Perché il tempo degli alibi sulla questione nuovo stadio, è finito da un pezzo. La soluzione c’è e si chiama Campi Bisenzio.