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Il Getafe non parte per Milano: “Non partiremo, la nostra salute vale di più di una partita di calcio. La Uefa prenda una decisione”
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Il Getafe non parte per Milano: “Non partiremo, la nostra salute vale di più di una partita di calcio. La Uefa prenda una decisione”

Redazione

11 Marzo · 13:21

Aggiornamento: 11 Marzo 2020 · 13:21

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La partita tra Inter e Getafe di Europa League è a rischio. Già ieri sera il presidente del club spagnolo era stato chiaro, annunciando che la squadra non sarebbe andata a Milano. Ora ha ribadito il concetto, in modo netto: il Getafe non andrà a Milano, la scelta è definitiva. La società ha anche annullato le conferenze stampa di oggi pomeriggio, parlerà solo il presidente.

Intanto proprio il presidente Angel Torres ha parlato ancora a Gazzetta.it: “Non ci sarà nessuna partita, noi a Milano non andiamo. Prima di tutto viene la salute e noi abbiamo deciso di non viaggiare: che la partita sia rinviata o che sia spostata in altra sede, perché nessuno corra rischi inutili. Ora stiamo aspettando le risposte della Uefa e dell’Inter.

Noi crediamo che prima del calcio venga la salute e rispettiamo questo principio accettando tutte le conseguenze. Immagino che stiano cercando delle soluzioni, che non son facili, ma io non sono la Uefa. Non possono mandarci in una zona di massimo rischio.

L’Inter è d’accordo? Penso di sì, e immagino che anche lei sia d’accordo no? È una questione di senso comune, di rispetto per gli esseri umani. Qualsiasi partita di calcio è meno importante della vita umana. Anche se non gioco contro l’Inter la mia vita continua. Cosa che non è altrettanto certa se mi prendo il coronavirus. La Uefa può dire ciò che vuole, a me non m’interessa”.

Il presidente continua: “A noi hanno detto che oggi prenderanno una decisione. Però per togliergli da ogni dubbio di sorta la decisione l’abbiamo già presa noi al posto loro: non viaggiamo, che facciano ciò che gli pare. Se vogliono rinviare rinviino, se vogliono spostare la partita in un’altra città che lo facciano. Io capisco tutti ma non metto a rischio la salute della mia squadra.

E ci tengo a sottolineare che l’Inter non ha alcuna colpa: la cosa logica è che se in Italia fermano il campionato per non correre rischi che senso ha far venire in una zona di alto rischio una squadra che arriva da una città, Madrid, che ha già 1000 contagiati? Come se in Italia non avessero già un numero sufficiente di contagi, ma si, portiamone qualcun altro da fuori. È un rischio innecessario e oltretutto con la proibizione governativa di volare dall’Italia alla Spagna.

Se la partita fosse spostata altrove? Sarebbe la cosa più logica. Rinviarla e riprogrammarla in un’altra città fuori dall’Italia. Anche se penso che non sarà facile trovare un Paese che voglia accogliere due squadre che arrivano da una zona di rischio, che arrivano da due città con un alto numeri di contagi come Milano e Madrid. Magari tra 15 giorni le cose cambieranno. Intanto vediamo cosa succede oggi

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