Il conto alla rovescia è cominciato. Venerdì Stefano Pioli prenderà ufficialmente contatto col mondo viola e metterà piede al Viola Park per cominciare la seconda avventura da tecnico della Fiorentina, che ha allenato dal 2017 al 2019 (ci ha anche giocato, da difensore, dal 1989 al 1995). Il 14 luglio la sua creatura comincerà a lavorare nello splendido centro sportivo per preparare la nuova stagione in cui la attende subito, il 21 agosto, l’andata del playoff di Conference League. Il ritorno sarà il 28, ma in mezzo (il 24) ci sarà la prima di campionato a Cagliari. Pioli ha spesso utilizzato nella sua esperienza al Milan il 4-2-3-1 ma a Firenze, dove le maggiori soddisfazioni con Raffaele Palladino sono arrivate giocando a tre, è possibile che pure lui si converta a questo tipo di difesa, utilizzando poi alcune varianti. Che vanno dal 3-4-2-1, al 3-4-1-2 al 3-5-2. Questo si vedrà strada facendo. Molto dipenderà da cosa succederà con Moise Kean, che entro il 15 luglio se qualcuno pagherà la clausola da 52 milioni, saluterà, e dal regista che Daniele Pradé e Roberto Goretti porteranno in viola. La priorità resta il giovane catalano del Parma Adrian Bernabé.
Davanti al riconfermato portierone spagnolo David De Gea, che dovrebbe avere come vice Tommaso Martinelli,il 2006 di Bagno a Ripoli che ha già debuttato in Conference. In difesa Pioli può contare su un pacchetto importante: il croato Pongracic e lo spagnolo Pablo Marì e gli italiani Ranieri, Comuzzo e il nuovo innesto Viti. Moreno e Valentini andranno in prestito a giocare tra Levante e Verona. Paradossalmente potrebbe servire un sesto difensore. Ma da domani Pradé e Goretti saranno concentrati sulle tante uscite. Perché ci sono parecchi calciatori in esubero. Dodò e Gosens sono i titolari indiscussi delle fasce: il brasiliano a destra, il tedesco a sinistra con due cambi designati: il rientrante Fortini, dopo un ottimo campionato alla Juve Stabia in B, come vice Dodò e il «sinistro» Parisi come alternativa a Gosens. Poi, sia chiaro, le vie del mercato sono infinite e da qui al 1° settembre può davvero succedere di tutto.
Pioli aspetta un uomo d’ordine a centrocampo dove al momento l’unico col posto fisso è Nicolò Fagioli che la società di Rocco Commisso ha acquistato dalla Juve. Lo sarebbe anche Rolando Mandragora, autore di un’ultima stagione strepitosa, ma con un contratto in scadenza nel 2026 che ancora non è stato rinnovato. Le offerte pervenute dagli spagnoli del Betis sono per ora poco soddisfacenti. Ma Mandragora non è certo di restare in viola. Da valutare le posizioni di Richardson e Ndour. Uno dei due resta sicuramente. Ma l’obiettivo vero, come detto, resta Bernabé
.
In attacco Pioli ha più frecce. Perché è arrivato l’esperto Dzeko ed è stato riscattato il talentuoso Gudmundsson e sul fronte offensivo può inserirsi Fazzini che può giocare in più parti del campo. Se Kean rimane, Dzeko può essere il suo cambio o può stargli anche accanto. Gud agirà dietro la punta o le punte, magari anche in tandem con Fazzini. Questo presuppone una cessione di Lucas Beltran, destinato a partire se arriva l’offerta giusta. Di sicuro, in avvio ,è indietro nelle gerarchie d’attacco dove può sbarcare un altro elemento, a prescindere, cioè Sebastiano Esposito. E poi va aspettato Kouame che deve restare almeno fino a gennaio: ha rotto il crociato. Lo scrive la Gazzetta dello Sport