“Bella la frase che la Fiesole mi ha dedicato, me la faccio tatuare“. Una promessa è una promessa e Francesco Flachi non ha mancato di onorarla, ma riavvolgiamo il nastro…
Franceso Flachi nasce a Firenze l’8 aprile 1975 e, dopo i primi calci con la compagine locale dell’Isolotto, entra a far parte del prestigioso settore giovanile della Fiorentina. Per il giovane e promettente attaccante arriva anche l’esordio in prima squadra, nel corso del campionato di Serie B edizione 1993/94, e poi, l’anno successivo, per il giovane Flachi si spalancheranno anche le porte della massima serie. 34 presenze totali e 3 gol prima del passaggio al Bari nel 1996.
Prestazioni e ricordi che, a dispetto dei numeri che non rendono giustizia al talento, hanno indotto la dirigenza viola a rendere onore al talento fiorentino inserendolo nel novero di calciatori ed allenatori che, nel corso degli anni ’90, hanno segnato le sorti della società gigliata. L’evento clou avrebbe dovuto essere la partita casalinga di domenica scorsa contro il Cagliari, appuntamento al quale però Francesco Flachi non ha potuto presenziare per le ragioni ormai note.
La decisione tuttavia è stata accolta con stupore e disappunto soprattutto negli ambienti più caldi del tifo viola che, a suo modo, a voluto comunque tributare un sentito e caloroso saluto all’ex calciatore. Emblematico infatti lo stricione esposto in curva Fiesole: “Nessuna squalifica cancella la storia! Flachi uno di noi!“. Gesto, quest’ultimo, che ha fortemente colpito l’ex attaccante viola che, come promesso, ha deciso di trasformarlo in un tatuaggio accompagnato dalla scritta “GRAZIE FIRENZE 1926“.
Gianmarco Biagioni