La città è furibonda, un campionato e mezzo dentro le sabbie mobili, mai una soddisfazione, mai un momento di tranquillità. L’anno scorso la terribile paura della retrocessione, con la salvezza all’ultimo tuffo e senza un briciolo di orgoglio. Quest’anno, che pareva iniziato nel migliore dei modi, con il cambio di proprietà, l’addio, festeggiato con gioia irrefrenabile, dei Della Valle, e con l’avvento con la ventata di felicità di Commisso, ha poi visto il lento scivolare della Fiorentina, di nuovo, verso l’inferno. Ma adesso Firenze tenta di realizzare il Natale viola.
Eppure, nonostante la rabbia e la paura, nelle prossime due gare, entrambe al Franchi, contro Inter e Roma, saranno in settantamila a cercare di portar fuori dalla crisi la squadra viola. Le prospettive parlano di almeno settantamila mobilitati per arrivare poi al Natale senza la paura che sta attanagliando tutti.
Uno sforzo della città per scongiurare il più clamoroso dei parados-
si, lottare per non retrocedere proprio nell’anno in cui finalmente è arrivata una proprietà ambiziosa e che piace alla gente. I conti verranno fatti dopo. I tifosi, che una settimana fa hanno incontrato il presidente Commisso, questo hanno chiesto: una squadra per uscire dalla crisi e poi per tornare a sognare. Le colpe di quello che non è accaduto fin qui? Commisso se ne è prese una gran parte, è arrivato forse troppo tardi per dare il via a un mercato immediatamente funzionante, la gente poi ha messo sul banco degli imputati ovviamente Montella per le scelte e per un gioco che non decolla, oltre che lo stesso Pradè per un mercato che non ha convinto, specialmente nel reparto offensivo. Ma questo sarà il contenuto dell’esame che verrà sostenuto da tutti, non appena la classifica sarà più tranquilla. Oggi no, oggi è il tempo della mobilitazione cittadina.
La prima gara, domenica sera contro l’Inter, sarà di quelle…quasi proibitive. Montella però dovrà riuscire a presentare una Fiorentina capace di lottare alla pari. Il tifo ci sarà: tutti per la squadra, anche se la delusione delle ultime gare, quattro sconfitte consecutive, è lancinante. Eppure il Franchi sarà tutto un urlo. Stadio quasi pieno, le previsioni di ieri parlavano di oltre 35.000 spettatori, compresi i supporter nerazzurri, per loro i 2.314 biglietti del settore ospiti. Nonostante il freddo i fiorentini ci saranno e faranno il tifo. Vietato fino al fischio finale contestare, «sculacciare» tecnico e giocatori per quello che fino ad oggi non hanno fatto.
E poi? Rabbia se la squadra alla fine non saprà lottare faccia a faccia, contestazione a chi non dovesse rispettare e onorare la maglia, ma solo quando il risultato non sarà più in discussione. Ora conta la salvezza, uscire dal cono d’ombra. Firenze si aspetta una Fiorentina che abbia orgoglio e voglia di rifarsi dopo le pessime figure anellate una dopo l’altra. […]
Corriere dello Sport, Alessandro Rialti