
La potenza o anche, diciamolo pure, la prepotenza dell’Inter contro l’intelligenza e l’abilità tattica della Fiorentina. E’ davvero in questo confronto filosofico-tattico che si deve leggere e inquadrare la finalissima di stasera. Guai, insomma, soffermarsi al concetto di ’gigante’ (con riferimento alla solidità della squadra di Inzaghi) contro la ’piccola’ e sorprendente sorpresa viola. No, la Fiorentina, contro l’Inter se la giocherà. Assolutamente. Con rispetto delle qualità dell’avversario ma anche con la consapevolezza che quello che hanno fattio fino ad oggi i ragazzi di Italiano non è il frutto del caso, ma il risultato di un progetto e di un lavoro minuzioso portato avanti con umilità, motivazioni e autostima.
Ci sono sfide nelle sfide che potranno raccontare un Fiorentina-Inter ad altissima tensione emotiva. La classe e le finalizzazioni di Lautaro contro la voglia della ’partita della vita’ di Nico Gonzalez.
Ragazzi del Sudamerica, i due. Ragazzi che valgono oro e che sanno prendersi sulle spalle il peso delle responsabilità che una finale di coppa si porta dietro. Inzaghi e Italiano, invece, ragazzi non lo sono più, e sanno chiaramente qual è il valore aggiunto della gara di questa sera, valore che si spinge ben oltre il gento esaltante e liberatorio che per uno di loro due arriverà dopo il fischio finale, quando sarà il momento di alzare la coppa la cielo.
No, per Italiano e Inzaghi la coppa vale molto, ma molto, di più. Vale il riconoscimento alla perfezione di quanto fatto nelle scorse settimane, vale – soprattutto – il futuro di entrambi. Loro che in pieno inverno potevano sembrare fragili e in discussione (Fiorentina e Inter boccheggiavano) e che adesso, dopo un percorso simile, sono alla vigilia di una doppia finale di coppa. Già, perché viola e nerazzurri anche in questo si mettono volentieri a confronto, visto che l’Inter a giugno si giocherà la Champion e la squadra viola la Conference.
La finale ha diviso l’Olimpico in due parti nette e ovviamente uguali. A fare la differenza dovranno essere le idee e la magìa creativa dei tifosi. Ci saranno coreografie speciali e uniche nella curva Nord (quella nerazzurra) e nella Sud (quella della Fiorentina) e anche qui, in questo spettacolo nello spettacolo, alla fine uscirà un vincitore. Lo spettacolo, insomma, può davvero cominciare e Fiorentina-Inter è forse, concretamente, il bello e il massimo che il calcio italiano, dopo lo scudetto del Napoli, avrebbe potuto offrire. Lo scrive La Nazione
LA PROBABILE FORMAZIONE DELLA FIORENTINA
Quarta o Ranieri al fianco di Milenkovic. Ballottaggio Mandragora-Castrovilli. Sull’esterno Ikonè