La storica bandiera viola Giancarlo De Sisti ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, nella quale ha ripercorso alcuni momenti significativi della sua carriera, soffermandosi in particolare sull’esperienza da allenatore della Fiorentina e sull’amara corsa scudetto del 1982, persa contro la Juventus.
«Quello scudetto dell’82? Una rabbia, da mangiarsi le mani», ha commentato in dialetto romanesco De Sisti. «Per me fu un vero e proprio furto».
Poi, con tono più riflessivo, ha parlato anche delle difficoltà personali che hanno segnato la sua carriera: «Ho allenato poco. Nel 1984 ho rischiato la vita per un sub-ascesso dentale che mi ha portato a un intervento al cervello. Sono tornato, ma non era più lo stesso. Quella vicenda mi ha segnato profondamente, ma mi dicevo: “Sono vivo, ed è questo che conta davvero. A quel punto, cosa importava vincere o perdere una partita?”»