
Intervistato nel corso di Propaganda Live su La7 l’ex centrocampista della Roma e della Nazionale Daniele De Rossi ha parlato del presente e del futuro, queste le sue parole raccolte da TMW
“Sono un ex giocatore, un padre a tempo pieno neanche troppo annoiato. Mi diverto in questa nuova veste anche se spero non duri troppo a lungo questa situazione. Vorrei fare l’allenatore, c’è un tempo tecnico e non pensavo che di mezzo ci si mettesse la pandemia. Pensavo di prendere un anno e mezzo di studio, di andare a vedere altri allenatori, di viaggiare e andare in vacanza e invece a gennaio sono tornato dall’Argentina e a marzo hanno chiuso tutto.
Sono campionati regolari, sono complicati e non verranno ricordati nella storia del calcio come i campionati più belli. Credo che lo scorso campionato è da considerarsi un po’ più falsato perché è stato interrotto quando c’erano squadre che volavano come nel caso della Lazio, altre che erano in difficoltà come il Milan. Due squadre che dopo il lockdown hanno avuto percorsi diametralmente opposti, ma credo che giocare una partita a marzo e giocarla ad agosto sia molto diverso. Questo è alterato, diverso dal solito, ma si parte tutti sulla stessa barca e con le stesse difficoltà poi, purtroppo fa un po’ ridere, chi è più bravo o attento o solo fortunato ad avere meno positivi è avvantaggiato perché può giocare con la rosa completa. – continua De Rossi soffermandosi sui contagi fra i calciatori – Spesso si tende a sottovalutare i calciatori, ma ce ne sono tanti e spesso si tende a parlare solo di alcuni più in vista.
Se ci sono 15-20 mila contagiati è normale che un giocatore possa essere contagiato venendo a contatto con persone che vanno al lavoro o a scuola. In NBA hanno fatto una bolla dove tutti vivevano lì dentro per mesi. Magari essere contagiati lì vuol dire essere de coccio, ma un giocatore non può stare un anno intero rinchiuso senza fare la sua vita.
Il numero non lo ricordo neanche – ha risposto inizialmente alle sollecitazioni di Zoro – ma il presidente Agnelli segue le regole e le rispetta, quindi due di meno.
Mancini è scivolato su una buccia di banana, ma si è scusato tempestivamente. Lo conosco personalmente ed è una persona da seguire per i suoi concetti, il suo stile. Ho letto di richieste di dimissioni, un polverone mediatico forse eccessivo, ma normale quando si è allenatori della Nazionale. Poi c’è il fronte del negazionismo che spinge parecchio in questo periodo. – continua De Rossi a Propaganda Live su La7 – Sono dalla parte opposta ai negazionisti. Non ho studiato, non sono un medico né un virologo e tendo a fidarmi di chi ha studiato per tanti anni e ha a cuore la salute di tutti noi. Il problema è che i virologi hanno detto tante cose anche contrarie fra di loro, c’è chi fa parte di un fronte più conservatore chi è più negazionista e questo porta al clima di incertezza che stiamo vivendo”.
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