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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Da Zaniolo e Mancini a Rebic e Piccini. Quando Firenze non aspetta i giovani, che poi esplodono altrove…

Rassegna Stampa

Da Zaniolo e Mancini a Rebic e Piccini. Quando Firenze non aspetta i giovani, che poi esplodono altrove…

Redazione

20 Febbraio · 14:33

Aggiornamento: 20 Febbraio 2020 · 14:42

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In Serie A è raro che ci si affidi alla cosiddetta linea verde. Firenze in tal senso rappresenta un’oasi felice soltanto a metà: è vero che negli ultimi anni sono molti i prodotti del vivaio saliti in prima squadra, come Chiesa, ma è altrettanto vero che spesso è stata la pazienza il punto debole. Lo sa bene Ante Rebic, attaccante croato arrivato nel 2013 per 4,5 milioni.

Lo score di quel l’annata con Montella in panchina fu negativo per un infortunio che lo fermò quasi tre mesi e per un carattere spigoloso, ma non andò benissimo nemmeno con Paulo Sousa, dopo il prestito al Lipsia e prima di quelli al Verona e all’Eintracht.

In campo gli allenatori non gli concedevano chance, fuori si parlava dei buoni uffici tra la precedente proprietà e il procuratore Ramadani che avevano favorito il suo arrivo: nell’estate 2018 con 9 gol e 3 assist in Bundesliga l’anno precedente, la cessione definitiva con percentuale sulla rivendita parve inevitabile. Da allora però Rebic è cresciuto.

Ai gol di Francoforte sono seguiti quelli in nazionale (nel mondiale russo ha ben figurato nella Croazia arrivata seconda) e ora quelli in rossonero. Cinque in totale, tutti segnati dopo l’arrivo di Pioli che lo ha scelto come partner di Ibrahimovic. Una beffa per chi lo aveva visto segnare solo due gol in viola.

Eppure non è la prima volta che un giovane diventa grande altrove. È toccato a Zaniolo, scartato nelle giovanili perché non ritenuto pronto, al difensore Mancini, finito a Bergamo e poi a Roma dopo il prestito al Perugia, e a Piccini che in Spagna si è riscoperto terzino di valore.

Valutazioni non azzeccate, ma dettate anche da un ambiente che non ha pazientato nonostante la Fiorentina rilanciasse un programma basato proprio sui giovani.

È il caso di Alonso, che dopo la prima stagione a Firenze fu rispedito in prestito al Southampton per poi tornare, imporsi e finire da Conte nel Chelsea che avrebbe vinto la Premier League, o del portiere Lafont che dopo le critiche dell’anno scorso si sta ritrovando al Nantes.

Corriere fiorentino

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