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Comune di Firenze attacca: “Fiorentina aveva accettato 2 anni senza Franchi”. Società viola irritata

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Comune di Firenze attacca: “Fiorentina aveva accettato 2 anni senza Franchi”. Società viola irritata

Redazione

26 Luglio · 06:15

Aggiornamento: 26 Luglio 2023 · 06:15

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Foto nuovo stadio

Il Comune di Firenze “sta sviluppando un’idea” per lo stadio Padovani di rugby “che prevede la realizzazione di una struttura definitiva con una tribuna coperta da circa 4.000 posti e una struttura provvisoria di oltre 12.000 posti”, per ospitare la Fiorentina. Lo ha detto Cosimo Guccione, assessore allo Sport del Comune di Firenze, nel corso di un question time in Consiglio comunale.

“E’ una soluzione analoga a quanto realizzato a Cagliari per l’Unipol Arena, e quanto dichiarato dal Bologna per lo stadio provvisorio realizzato per consentire la riqualificazione dello stadio Dall’Ara”, ha detto Guccione, secondo cui l’amministrazione comunale “è intenzionata a finanziare la struttura fissa, e sta definendo delle soluzioni per finanziare la struttura provvisoria”. Il costo totale, secondo l’assessore, “è in linea coi 9 milioni circa dello stadio provvisorio realizzato dal Cagliari e coi 12 milioni previsti per Bologna”.

“Numerosi sono stati gli incontri con i vari tecnici della Fiorentina – ha spiegato Guccione – ma anche tra la dirigenza e il gruppo di progettazione dell’amministrazione comunale. Alla fine del 2022 sono state ipotizzate tre soluzioni. La Fiorentina ha formalizzato al Comune la conferma del loro orientamento per la soluzione ibrida: totale giocabilità e utilizzo dello stadio così come oggi per la stagione 2023/24, con le possibili eccezioni di non avere più a disposizione l’intera curva Ferrovia da gennaio 2024 e la possibilità di lasciare i campi del centro sportivo Astori; il non utilizzo dell’impianto per le stagioni sportive 2024/25 e 2025/26, e poter avere a disposizione l’impianto dalla stagione sportiva 2026/27”.

Dichiarazioni, quelle dell’assessore allo sport, che hanno colto di sorpresa e irritato la Fiorentina. Da ambienti vicini al club, infatti, si fa notare come quella di Guccione sia una verità a metà: i viola non hanno mai optato per una soluzione ibrida ma hanno sempre chiesto di poter giocare all’interno dello stadio Franchi anche durante i lavori, specie nelle fasi più cantierizzate del restyling così come accaduto a Bergamo o Udine con la possibilità di far entrare gli spettatori chiudendo a blocchi gli spalti per permettere i lavori. Nessuna intenzione di lasciare lo stadio attuale, né tantomeno Firenze così come invece, si sottolinea dalla Fiorentina, era stato prospettato dal sindaco Dario Nardella.

Anche la soluzione Padovani, adesso la più indicata dalle parti in causa, è stata presa in considerazione soltanto quando la Fiorentina ha iniziato a dichiarare che non avrebbe voluto lasciare il Franchi. In un’intervista a Repubblica, il direttore generale Barone (oltre a ribadire questo concetto) ipotizzò in circa 10 milioni di euro le perdite nelle casse viola in caso di spostamento all’attuale impianto di atletica leggera. Come dire: se ce lo impongono non possiamo che prendere atto ma certo non è stata una soluzione a noi gradita né tantomeno condivisa all’inizio delle discussioni.

La lunga estate rovente corre sul filo del progetto Arup. I finanziamenti provenienti dal Pnrr, i tempi stretti imposti dall’Europa per la realizzazione dell’intervento, i 55 milioni di euro che non hanno trovato copertura e inizialmente destinati alla riqualificazione dell’area di Campo di Marte. E i botta e risposta, pubblici e privati, tra amministrazione e club del presidente Rocco Commisso. “La burocrazia è la rovina di questo paese”, per citare una delle ultime dichiarazioni del patron viola.

“Non metteremo neanche un euro sul Padovani, è un tema che adesso riguarda soltanto il Comune e il Governo”, ha aggiunto Barone poche settimane fa. La palla rimbalza da una parte all’altra del campo virtuale del dibattuto, mentre i tifosi sottoscrivono gli abbonamenti (circa 14 mila tessere staccate finora), con la curva Ferrovia che rimane fuori dai giochi e con le incognite che agitano e non poco il popolo viola. Lo scrive La Repubblica

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