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Caressa: “La Fiorentina è in bilico tra l’impresa e il fallimento. De Gea un top, Mandragora sfortunato”

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Caressa: “La Fiorentina è in bilico tra l’impresa e il fallimento. De Gea un top, Mandragora sfortunato”

Redazione

30 Aprile · 00:03

Aggiornamento: 30 Aprile 2025 · 00:03

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Fabio Caressa ha parlato sul suo canale youtube del momento delicato della stagione viola, concentrandosi anche su De Gea e Mandragora.

Fabio Caressa ha parlato sul suo canale Youtube di alcuni temi legati al mondo Fiorentina, evidenziando soprattutto le prestazioni di De Gea e di Mandragora, entrambi inseriti nella sua top 11 della settimana. Queste le sue parole:

In porta ho messo De Gea, ho voluto premiare la sua stagione, è un giocatore che si è ritrovato completamente. Grande colpo di mercato della Fiorentina, sembrava quasi perduto per il calcio ad alti livelli, invece ha dimostrato che riacquistando la tranquillità e la testa e ci ha restituito un giocatore di grandissimo livello“.

Poi ha proseguito parlando del momento di stagione della Fiorentina:

La Fiorentina, insieme ad altre squadre, è tra il compiere quasi un’impresa oppure rischiare quasi un fallimento. La Fiorentina deve giocarsi la coppa, se facesse un’altra finale sarebbe una stagione strepitosa, se invece uscisse dalle coppe europee sarebbe una stagione non buona. La Fiorentina, però, devo dire che comunque ha fatto vedere di avere costruito delle basi solide per il futuro, sarei ottimista comunque vada. Anche Palladino ha dimostrato di saper cambiare e uscire da situazioni difficili, anche ambientali, facendo un enorme passo in avanti nella sua carriera“.

Infine ha concluso parlando di Mandragora:

Giocatore sfortunato nel corso della sua carriera, ha ottenuto meno di quello che avrebbe meritato vista la sua classe. Ha fatto un gol bellissimo ma prescindere dal gol, Mandragora lo ricordo prima degli infortuni: era un poco lento ma aveva una grande struttura fisica, importante per il calcio di oggi, ma aveva anche grandi doti tecniche, lo ricordo mettere i suoi compagni in porta con facilità. Guardava avanti quando molti centrocampisti guardavano di lato o indietro. Ho sempre creduto in lui, gli infortuni però lo hanno frenato anche nella testa“.

 

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