“Trenta giorni a novembre con april, giugno e settembre”. Questa vecchia filastrocca ci aiuta a ricordare che il primo mese estivo sta per terminare. Il mercato è alle porte, così come il ritiro di Moena, ma a Firenze si vive una fase di grande incertezza. Ogni giorno, infatti, decine di nomi vengono accostati alla Fiorentina, per scomparire nel giro di 24 ore o poco più.
Nessun acquisto portato a termine, nessuna cessione. O meglio. Due cessioni ci sono state, ovvero quelle di Capezzi e Fazzi, lasciati a Crotone per poche centinaia di migliaia di euro. Due prodotti del vivaio, due giocatori che, a partire dalla stagione 2017/2018, sarebbero rientrati nella fatidica lista dei quattro “fatti in casa” obbligatoria per essere ammessi al campionato di Serie A.
La Fiorentina al momento non è in regola con nessuna delle nuove norme della Lega Calcio, senza contare che la panchina viola è completamente da rifare e la formazione titolare richiede qualche ritocco.
Tra tutto questo lavoro da svolgere emerge una strategia che non fa emozionare, cioè vendere tutti quegli elementi che non sarebbero titolari per la prossima stagione, a prescindere dall’età e dal margine di crescita, e comprare nuovi giocatori ad una cifra che non superi i 2-3 milioni.
Questo abbiamo dedotto dai recenti movimenti di mercato della Fiorentina, con Corvino che avrà il compito di comprare tanto a poco e vendere poco a tanto. Insomma, un’impresa.
Possiamo dunque decretare la fine dei bei tempi in cui i viola acquistavano Toni, Mutu, Frey, Jovetic, (Gomez) e tutto ciò che l’allenatore aveva bisogno per puntare in grande? Dopo due mercati all’insegna dell’austerity potremmo anche rassegnarci.
La speranza, però, è dura a morire, il tempo a disposizione per stupirci è ancora molto, anche se il budget ormai sembra destinato ad essere uguale a quello dell’anno scorso. Dovremo quindi affidarci interamente alle capacità di Corvino, che se dovesse avere la meglio in quest’impresa meriterebbe una statua dalle parti di Campo di Marte…
Tommaso Fragassi