Mentre in Italia gli inquirenti, le procure hanno acceso i riflettori sulle plusvalenze create “ad hoc” per aggiustare i bilanci dei club di Serie A, mettendo nel mirino soprattutto la Juventus ma non solo, e la Guardia di Finanza ha aperto un filone d’indagine sulle commissioni degli agenti Fali Ramadani e Pietro Chiodi, per varie operazioni di compravendita di calciatori riguardanti 11 società di Serie A e Serie B ipotizzando reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio: negli uffici di Zurigo della FIFA si lavora a una norma che, a partire dal mese di luglio 2022, impedisca ad agenti, avvocati, familiari o chiunque agisca in qualità di procuratore di un calciatore di ricevere commissioni monstre quando questo si trasferisce da una squadra a un’altra.
Secondo l’edizione online dell’autorevole quotidiano iberico Marca, la bozza della nuova norma è già emersa ed ha già irretito i grandi procuratori, capitanati da Mino Raiola (agente di Ibra, Pogba, Haaland ed altri pezzi da ’90), che sono pronti a fare fronte comune ed avviare una class action se la FIFA porrà paletti e divieti all’attuale ‘modus operandi’.
Questa sarebbe una vera e propria vittoria per la Fiorentina che con Rocco Commisso e Joe Barone hanno fatto tante battaglie e si sono esposti su questo argomento. L’ultima dichiarazione del direttore generale della Fiorentina Joe Barone è stata proprio qualche giorno fa alla Repubblica, dove il dirigente viola ha detto: «Se c’è una quota, una percentuale: che sia quella. Sempre, fissa. Vogliamo continuare questa battaglia non per la Fiorentina ma per tutto il calcio, non solo quello italiano. A volte ci sentiamo da soli, invece tutte le società dovrebbero camminare insieme a noi»
Ma come funziona ora? Ad oggi non esiste una normativa fiscale sulle provvigioni degli agenti. La raccomandazione della FIFA è che non superino il 3% ma ciò non accade mai dato che solo nella passata stagione le commissioni ai procuratori hanno raggiunto quota 444 milioni di euro secondo l’ultimo report stilato dalla federazione internazionale del calcio. Nonostante in Premier League, nel precisare chi può svolgere il ruolo dell’intermediario, in questo momento la FIFA non è competente a dirimere i contenziosi fra giocatori e società di calcio.
Per riprendere un maggiore controllo della situazione la nuova norma, che ha iniziato a rendersi necessaria dopo la dirompente esplosione di commissioni extralarge (come ad esempio quella da 48 milioni di euro finite nelle tasche di Mino Raiola, nel passaggio di Pogba dalla Juventus allo United nell’estate 2016), prevederebbe la creazione di un organismo, (Clearing House), che gestirà tutti i pagamenti. I club pagheranno la commissione alla FIFA e questo organismo elargirà il corrispettivo ai rappresentanti, agendo come una sorta di responsabile degli incassi. I pagamenti non si svilupperebbero più fra club ed agente, ma passerebbero tutti attraverso la FIFA che agirà da garante, affinché le commissioni non superino il 6% (un 3% dallo stipendio del giocatore – cifra che sarebbe a carico dell’atleta – e un 3% che sarebbe a carico della società acquirente). Il Clearing House appurerebbe anche che ogni contratto sia conforme alle nuove regole mentre un altro articolo di questa norma dovrebbe portare da due a tre anni, la durata minima di un contratto fra un giocatore e un agente.
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