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Laurini: “Vi racconto cosa è succeso nelle stanze a Moena dopo la sentenza sul Milan”

Roma, Stadio Olimpico, 07.10.2018, Lazio-Fiorentina, foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com, Laurini

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Laurini: “Vi racconto cosa è succeso nelle stanze a Moena dopo la sentenza sul Milan”

Redazione

11 Ottobre · 16:28

Aggiornamento: 11 Ottobre 2018 · 16:28

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Vincent Laurini, terzino destro della Fiorentina ha parlato a Radio Bruno, questele sue parole:

“Siamo rimasti in dodici-tredici ad allenarci ai campini, chi rimane si diverte comunque perché lavora bene, e avere tanti nazionali significa che stiamo facendo bene.  Siamo amareggiati dopo Roma perchè abbiamo fatto bene la partita ma non siamo riusciti a far gol a differenza della Lazio. In trasferta abbiamo sempre giocato bene e potevamo raccogliere molto di più. In casa invece c’è il pubblico che ci aiuta e ci dà qualcosa in più, sentiamo quella spinta per fare risultati. Abbiamo fatto quattro su quattro e speriamo di continuare su questa squadra.

In Italia sono arrivato a 18 anni per fare un provino al Gubbio in C2 ma non mi hanno preso, quindi sono andato a giocare in Eccellenza. Ho scalato una categoria all’anno e se mi dicevi allora che avrei giocato alla Fiorentina otto anni dopo avrei detto qualche parolaccia. Dopo la retrocessione con l’Empoli quando mi ha chiamato la Fiorentina non ci credevo. L’anno scorso per me è stato stupendo. Partire dal basso ti dà valori che non capisci o percepisci quando parti già dalle grandi squadre. E’ una grande fortuna ma va sfruttata bene

Il nostro obiettivo è quello di fare meglio dell’anno scorso, e stiamo cercando di riuscirci. La classifica è buona e la rosa è meglio dell’anno scorso: c’è più competizione in alcuni ruoli, ci manca qualcosa in più: in trasferta abbiamo perso troppi punti, altrimenti la classifica sarebbe stata ancora migliore

Sono un terzino difensivo, mi piace marcare. Ho gamba e mi sento bene nel farlo. Forse quello che dice Carli di me, e mi ha fatto tanto piacere, è meritato. L’anno scorso a fine stagione ho forzato con un dolore al piede perché ci giocavamo l’Europa, ma ora sto bene e sono contento di essere tonato.

Contro il Cagliari l’anno scorso abbiamo perso l’Europa, quindi abbiamo un po’ di vendetta da prenderci. Abbiamo visto svanire il sogno legato a Davide, tutti gli sforzi e anche per quello Veretout perse la testa. Quest’anno è tranquillo.

Aspettavamo in camera d’albergo a Moena la sentenza sul Milan. Quando è arrivata ci siamo sfogati, abbiamo detto anche cose poco belle. Ci tenevamo tanto e non capivamo il perché, ci sembrava giusto che andassimo noi. Non ne parlo perché non ne capisco più di tanto, a cena Pioli ci disse che ormai era persa e andava riconquistata sul campo.

Sarri è un grande allenatore e non a caso è al Chelsea. Gli faccio l’in bocca al lupo perché mi son trovato bene a Empoli, mi ha insegnato tanto a livello tattico. Grazie anche a Carli che mi ha lanciato in Serie A.

Le accuse di Gasperini non le ha accusate troppo Federico, la sua settimana è stata normale. In tanti cadono così, dire che è un simulatore è esagerato. A Roma ha preso altre stecche, è rimasto in piedi e non ha detto niente

Davanti possiamo fare meglio. Ci lavoriamo ogni allenamento, speriamo di migliorare. La difesa sta facendo bene ma è tutta la squadra a farlo, a partire da Giovanni che si fa in quattro per aiutare, così come il centrocampo. Undici attaccano e undici difendono, non è colpa degli attaccanti se si fanno pochi gol.

Alla classifica non badiamo tanto, vedremo partita dopo partita. Le squadre con l’obiettivo come il nostro sono Torino, Atalanta, Samp, poi se ci sarà possibilità di fare di più lo vedremo.

Il gruppo è unito quindi coinvolgiamo tutti. Non ci sono divisioni. Scherziamo, facciamo battute e finora non ci sono mai stati litigi grossi. Magari qualche incazzatura in più durante l’allenamento può starci. Questo è il gruppo dove ho visto più il lato umano. Quanto ci è successo ha unito tutti quanti, l’ambiente si è compattato nonostante la tragedia. Ognuno vuole dare qualcosa in più.

Le qualità di Pjaca non si discutono, ha bisogno di tempo per capire i meccanismi e riprendere un po’ di fiducia. Se non giochi perdi convinzione, tornerà a fare bene

Stamattina Pioli me ha chiesto i gol, e io gli ho detto di farmi salire (ride, ndr). Mi vede basso ma il fatto è che non mi fa mai andare a saltare”.

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