L’importante è non sbagliare.
Che per la Fiorentina sia una stagione difficile lo sapevamo dal Maggio scorso, quando, l’uscente Paulo Sousa, lasciava in eredità tanto sconforto ed obbiettivi mancati.
Bernardeschi, Gonzalo, Borja Valero, Ilicic, Kalinic, Vecino e mettiamoci pure Tatarusanu, lasciano Firenze per altri lidi.
La squadra affidata a Pioli, giovane e volenterosa ha ancora molti veli di mistero: Simeone è un vero bomber? Biraghi fa per noi? Chiesa ci lascerà come Bernardeschi? Ma Babacar?
Tanti sono i quesiti e poche, ad oggi, le risposte concrete. La Fiorentina è relegata al dodicesimo posto, galleggiando in una mediocrità con bagliori di speranza. Alle 15.00 il Sassuolo sarà banco di prova, ancora una volta per Pioli sarà una sfida, che all’apparenza sembra una semplice tappa del campionato, partita fondamentale. Fare punti, inseguire il treno Europa League, facendo crescere i giovani e tenendo stretto colui che ad oggi è il faro della Fiorentina, un figliol prodigo, un ragazzino con due attributi così. Sto parlando di Chiesa, collante tra passione, amore e speranza del futuro viola.
Ore 15.00, stadio Artemio Franchi di Firenze, Fiorentina-Sassuolo. Carne, pesce o minestrina insipida?
Gabriele Caldieron