Enzo Baldini ha parlato ai microfoni di Radio Bruno per commentare il momento difficile in casa Fiorentina: “Sono un po’ strumentalizzate le dichiarazioni di Dzeko, ma di fischi e proteste ne ho sentiti pochi. Non abbiamo un presidente, non c’è più un direttore sportivo, non c’è uno stadio, e forse è stato un errore della Fiorentina far giocare la squadra a Firenze, in un cantiere che favorisce l’avversario.
L’allenatore non sa con chi confrontarsi, il direttore generale viene da un altro mondo. In questa situazione, forse un po’ di colpa ce l’ha anche Firenze, anche i tifosi per il troppo bene, hanno smantellato una società, mandando via prima Italiano, poi Palladino, e anche Pradè. Come fa una squadra di calcio ad affrontare un campionato come quello di Serie A senza una guida?”
Sulla partita di domani: “Sulla carta non c’è partita, ma per la legge dei grandi numeri la Fiorentina prima o poi una la vincerà. Palladino non è stato capito a Firenze, un allenatore ottimo che vorrà prendersi le sue rivincite, che riusciva ad avere un gruppo che si sacrificava, capace di battere due record vecchi di sessant’anni. Io sono convinto che la Fiorentina sia la principale candidata alla retrocessione, e che prima o poi le chiavi della Fiorentina verranno consegnate al sindaco. Con uno stadio in quel modo faremo fatica a trovare anche una proprietà.
Negli ultimi 46 anni la Fiorentina ha avuto grandissime proprietà, da Pontello a Cecchi Gori, che ha portato i migliori giocatori del mondo e lo abbiamo anche offeso, poi è arrivata la famiglia Della Valle, che spesso ci ha portato in Champions League, e li abbiamo preso in giro, lanciandogli le monetine. È arrivato un signore che ha speso male, malissimo tantissimi milioni, e non abbiamo avuto pace finché non abbiamo mandato via Italiano, Palladino e il direttore sportivo, ritrovandoci al Viola Park dei giocatori che fanno quello che vogliono, senza nessuno che li appenda al muro”.
