La Fiorentina 2025-26 era stata immaginata come la somma della solida ed esperta base dello scorso anno con l’aggiunta degli acquisti, prettamente italiani di nazionalità o di campionato di provenienza, effettuati in estate. La classifica dopo undici giornate però ha colpito nelle fondamenta convinzioni ed intenzioni estive relegando i viola all’ultimo posto, ma c’è di più. Per i volti nuovi, principalmente under 25 e in cerca di rilancio dopo esperienze in realtà in lotta per non retrocedere, non siamo in presenza di una statistica paragonabile al plus-minus del basket (che valuta il rendimento di un singolo valutando la differenza tra i punti segnati e subiti quando il giocatore stesso è in campo), ma di un dato utile a fotografare una tendenza che tale è rimasta, nonostante il passaggio a un livello superiore come quello della Fiorentina.
Analizzando così il mercato in entrata — e nella fattispecie lo storico di Viti, Sohm, Nicolussi Caviglia, Fazzini e Piccoli, in ordine di ruolo — si capisce quanto la vittoria sia stata e sia merce rara. Viti, ex difensore tra le altre di Sassuolo ed Empoli, ha in totale disputato 70 partite in serie A collezionando 16 vittorie, 24 pareggi e 30 sconfitte, per una media di 1,03 punti a partita: nelle ultime venti partite di A il classe 2002 ha raccolto soltanto due vittorie.
Spostandoci a centrocampo troviamo il calciatore con la media punti più bassa tra i nuovi acquisti presi in esame, ovvero sia Sohm: lo svizzero ha fin qui disputato 64 partite nel massimo campionato italiano con appena 7 vittorie a fronte di 33 sconfitte, per una media complessiva di 0,70 punti. Il dato nello specifico è ancor più significativo: il centrocampista viola, nelle ultime 14 partite di A tra Parma e Fiorentina a cui ha preso parte, ha raccolto una sola vittoria. Nicolussi Caviglia, che dalla sua ha a disposizione una (seppur con poche presenze) esperienza con la Juventus, ha al suo attivo 66 partite in A, con 13 vittorie, 22 pareggi e 31 sconfitte per una media totale di 0,92 punti a partita.
Dopo Viti, un altro ex Empoli come Fazzini ha invece in archivio 82 partite in A con un bilancio di 19 vittorie, 22 pareggi e 41 sconfitte: la media è di 0,96 punti a partita. Infine l’attacco con Piccoli, il colpo economicamente parlando più rilevante dell’estate: l’attaccante classe 2001 ha collezionato 143 partite in serie A (tra Atalanta, Spezia, Genoa, Verona, Empoli, Lecce, Cagliari e ovviamente Fiorentina) con 27 vittorie, 47 pareggi e 69 sconfitte, per un totale di 0,89 punti a partita; nelle ultime 16 gare di A Piccoli ha vinto una sola partita.
Se da un lato i nuovi non sono riusciti a impedire risultati così negativi e a invertire il trend della loro carriera, la responsabilità va evidentemente condivisa anche con quei giocatori — solo per citarne alcuni — come De Gea (1,87 punti di media in Premier con la maglia del Manchester United), Kean (1,67 punti a partita in A), Gosens (119 vittorie in A in carriera) e Dzeko (1,89 punti a partita in tutti i massimi campionati disputati) chiamati per storia e curriculum a essere guida e riferimento per allontanare la Fiorentina dagli abissi della classifica ed elevare il rendimento dei compagni. In attesa della combinazione finalmente funzionale (da oggi a proposito si torna a lavorare al Viola Park, mentre nel pomeriggio sarà presentato Vanoli), il grido di allarme non può che essere uno: si salvi chi può. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
