
Il pensiero post gara dell’irriverente Scugnizzo Viola
Almeno per un’ora abbondante la Fiorentina era riuscita a restare in piedi, tenendo lo 0-0 a Milano contro l’Inter. Sessantacinque minuti di sopravvivenza, più che di calcio. Forse, in un lampo di follia, potevamo pure passare in vantaggio se Kean, invece di intestardirsi in quella corsa solitaria da egoista, avesse servito uno fra Gosens e Gudmundsson. Ma non lo ha fatto. E alla fine, il risultato — un 3-0 secco — è stato solo la naturale conseguenza dei nostri limiti.
Perché i problemi sono sempre gli stessi, da settimane, da mesi, ormai da anni: non c’è un gioco, non c’è cattiveria, non c’è mordente. I reparti sono slegati, ognuno va per conto suo, e Pioli — anzi, Pareggioli, come ormai lo chiamo — sembra vivere nella convinzione che portare a casa uno 0-0 sia un obiettivo dignitoso. È venuto a Milano per non prenderle, e alla fine le ha prese comunque.
La proprietà, come al solito, fa filtrare che questa non era una partita da “banco di prova” per Pioli. Bene, allora i prossimi test saranno Lecce e Genoa. Ma se dovessimo perdere anche lì? Se il destino decidesse di accanirsi ancora contro di noi? Cosa succederà, finalmente qualcuno prenderà una decisione?
O dobbiamo continuare a sopportare questa lenta agonia solo perché Pioli guadagna tre milioni l’anno e si spera che si dimetta da solo?
In conferenza stampa, quando gli è stato chiesto se pensava alle dimissioni, Pioli ha risposto un freddo, glaciale “No”. E nient’altro. Non le darà mai, le dimissioni. Se deve finire, deve essere esonerato.
Siamo stanchi, profondamente stanchi. Diciannovesimi in classifica. Una partenza così disastrosa non si era mai vista nell’era dei tre punti. Forse bisogna tornare ai tempi dei due, ma ormai le statistiche non contano più. Conta solo una cosa: la Fiorentina sta morendo sotto i nostri occhi.
Rocco Commisso è malato, e su questo nessuno ha da dire nulla, ma qualcuno — chiunque sia a reggere la baracca in sua assenza — deve agire. Deve fare qualcosa.
Perché noi non ce la facciamo più. Abbiamo finito le parole, abbiamo finito la pazienza.
Vogliamo tornare ad essere la Fiorentina: la quinta o sesta tifoseria d’Italia, la quinta nella classifica perpetua del calcio italiano. Vogliamo tornare dove meritiamo di stare.
Non vogliamo più questo nulla cosmico, questa squadra senz’anima, questa società immobile.
AVETE ESAURITO LA VOSTRA FIDUCIA, ANDATE VIA!
Lo Scugnizzo Viola
