8 Ottobre 2025 · Ultimo aggiornamento: 09:38

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Fagioli-Gudmundsson: costi elevati, rendimento al minimo. E Pioli paga il conto

Approfondimenti

Fagioli-Gudmundsson: costi elevati, rendimento al minimo. E Pioli paga il conto

Redazione

3 Ottobre · 23:07

Aggiornamento: 3 Ottobre 2025 · 23:08

Condividi:

Il tecnico li aveva messi al centro del progetto, la società ha investito cifre importanti. Ma entrambi al momento sono irriconoscibili

Dovevano essere i due pilastri della nuova Fiorentina di Pioli. Due investimenti importanti, due nomi capaci di accendere la fantasia dei tifosi e di dare sostanza al progetto tecnico-agonistico del tecnico emiliano. E invece, dopo le prime giornate di campionato, Nicolò Fagioli e Albert Gudmundsson rappresentano una delle principali delusioni di questo inizio di stagione in casa viola. Prestazioni opache, numeri impietosi, impatto quasi nullo. I due, fin qui, sono stati tutto fuorché protagonisti. Un’assenza pesante, che si riflette direttamente sulla classifica e sull’identità tattica di una Fiorentina che fatica a ritrovarsi.

Gudmundsson era arrivato la scorsa stagione a Firenze come uno dei colpi più ambiziosi del mercato estivo. Reduce da un’ottima stagione con il Genoa (14 gol e 4 assist nel 2023/24), l’islandese era stato scelto per dare imprevedibilità e qualità al reparto offensivo. Dopo un’annata in chiaroscuro agli ordini di Palladino i numeri quest’anno raccontano un’altra storia. In Serie A 2025/26, dopo 3 presenze e 229 minuti giocati, il bottino è misero: 0 gol e 1 solo assist. In Conference League ha timbrato il cartellino una sola volta, senza mai riuscire a incidere in maniera determinante. Un impatto decisamente al di sotto delle aspettative.

Discorso simile per Nicolò Fagioli. Dopo un’estate di grande fiducia da parte della dirigenza, che ha creduto nel suo riscatto dopo la squalifica, il centrocampista ex Juventus non è ancora riuscito a prendere in mano la squadra. Sei presenze stagionali tra campionato e coppa, 0 gol e 0 assist. Ma soprattutto, una presenza in campo troppo timida per uno che dovrebbe essere il cervello della manovra.

Il problema non è soltanto numerico. È tecnico, tattico, mentale. Pioli ha costruito una squadra che dipende dalle geometrie di Fagioli e dalla fantasia di Gudmundsson. Quando i due mancano, o non brillano, l’intero impianto crolla. E in questo avvio di stagione, la Fiorentina è sembrata spesso spenta, prevedibile, sterile. Il pressing alto si infrange contro le imprecisioni in uscita. L’attacco fatica a trovare palloni giocabili. La squadra non ha una vera identità offensiva. I segnali negativi sono chiari, e l’assenza di alternative credibili nei rispettivi ruoli rende il quadro ancora più preoccupante.

Fagioli e Gudmundsson non sono semplici scommesse. Sono stati due colpi costosi, due operazioni in cui la società ha investito denaro e fiducia. Due innesti ritenuti imprescindibili nel nuovo scacchiere viola. Oggi, però, il loro rendimento non giustifica né le cifre né le aspettative. Il risultato è un avvio di stagione deludente, con una squadra che arranca in campionato e fatica anche in Conference League.

La sensazione è che la Fiorentina non possa permettersi di aspettare ancora. Serve una reazione immediata, da parte dei singoli e del gruppo. Serve che Gudmundsson torni a essere il giocatore decisivo ammirato a Genova, che Fagioli prenda in mano il centrocampo e detti i tempi. Serve, insomma, che i due simboli del mercato viola inizino a comportarsi da leader. In caso contrario, quella che doveva essere la stagione della svolta rischia di trasformarsi in un pericoloso passo indietro.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Testata giornalistica | Autorizzazione Tribunale di Firenze n.6004 del 03/11/2015
Edimedia editore | Proprietario: Flavio Ognissanti | P. IVA: IT04217880717
CHI SIAMO

© Copyright 2020 - 2025 | Designed and developed by Kobold Studio