Nessuno vuole essere Robin, o forse no. Robin Gosens ha disputato un’ottima prima stagione con la maglia della Fiorentina, rivelandosi in diverse partite l’arma in più della squadra viola. In molteplici occasioni, con i gol da lui realizzati ha sopperito all’assenza di Moise Kean. Da quando l’ex allenatore gigliato Raffaele Palladino optò per il cambio modulo, ed iniziò così ad utilizzare il 3-5-2, l’esterno è stato tra i calciatori che ne ha giovato di più. Il calciatore tedesco non è solo un leader ed uno “psicologo in campo” per la Fiorentina, egli sa dettare e dare ritmo in fase offensiva, giocando come quinto, spesso la passata stagione è arrivato al cross oppure, addirittura al gol, grazie al suo inserimento. Gosens però è prezioso anche in fase difensiva, poiché porta un gran pressing sul suo diretto avversario ed inoltre si distingue per i suoi recuperi profondi.
Stefano Pioli fino ad oggi ha mostrato di voler scendere in campo con il 3-4-1-2 oppure con il 3-4-2-1. Con questo modulo Robin Gosens gioca come esterno a tutta fascia, un ruolo che il tedesco ricopre in maniera eccellente, perché innanzitutto gli permette di sfruttare la sua spinta offensiva e capacità di crossare con qualità. Da sottolineare che l’ex Atalanta è abile anche nell’inserirsi per andare al tiro.
Robin Gosens in carriera ha collezionato 354 presenze: 53 gol (una rete ogni 449 minuti) e 39 assist. Nell’ultima stagione, la sua prima in maglia viola, l’ex Union Berlino è sceso in campo per 43 partite, condite da 8 gol (una rete ogni 401 minuti) e 9 assist. Il tedesco ha avuto una percentuale realizzativa del 22% in Serie A, dunque molto alta se consideriamo il ruolo che ricopre in campo.