Il terzo calciatore più utilizzato da Vincenzo Italiano in stagione è Cristiano Biraghi. Prima di lui ci sono Terracciano e Milenkovic, di certo non Fabiano Parisi che si piazza al sedicesimo posto per impiego. Anche perché l’uno ha escluso sempre l’altro. O meglio, quasi sempre. L’allenatore, a suo tempo, ha provato a far coesistere i due terzini adattando Parisi a destra, con scarsi risultati. Il dato di fatto è che quest’ultimo è stato chiamato in causa dieci volte in meno rispetto al suo capitano: 40 partite Biraghi, 30 per Parisi. Probabilmente il ruolo di leader affidato da Italiano a Biraghi nel 2021, quando al classe ’92 è stata affidata la fascia un tempo appartenuta all’amico Astori, ha avuto un peso decisivo nelle scelte di formazione.
Così come il tentativo andato a male di reinventare Parisi terzino destro può avere innescato un meccanismo di autosabotaggio psicologico in un ragazzo umanamente molto timido per quanto impetuoso, quando vuole, sul campo. La speranza del classe 2000 è di poter mettere un’ideale ipoteca sul futuro scendendo in campo il più possibile da qui a fine stagione perché, a prescindere da chi allenerà la Fiorentina il prossimo anno, vuole essere lui il terzino titolare, dopo l’arrivo il 14 luglio 2023 come contraltare a Biraghi. Dipenderà anche dalla qualità del suo rendimento, ma la strategia di Parisi rimane chiara: mettere in difficoltà Italiano già per la semifinale di ritorno a Bruges. Lo spirito di sacrificio non gli manca, così come la determinazione: «Dobbiamo andare avanti e dimostrare che siamo una squadra forte – le sue dichiarazioni dopo la vittoria contro il Sassuolo domenica – Le partite sono tante e dobbiamo chiudere nel migliore dei modi. Puntiamo anche sulla coppa, ci alleniamo sempre al meglio». A parole tutto bene, la conferma migliore poi spetterà dal campo. E Parisi non si farà trovare impreparato, a cominciare da oggi. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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1 commento su “Parisi non vuole essere più l’ombra di Biraghi. Oggi si gioca il futuro alla Fiorentina ”