«Fatti e non parole». Potrebbe essere questo lo slogan di Cristiano Biraghi, passato in pochi mesi dai mugugni di chi non lo considerava all’altezza agli applausi di tutto lo stadio. La sua forza e la sua caparbietà sono state premiate. E i cori e gli striscioni, più che al calciatore, sono stati indirizzati all’uomo, una persona vera, lontana dai riflettori e lontano dai social, ma pronta a rimboccarsi le maniche per dare una mano a chi soffre. Di questi tempi e di queto calcio non è cosa facile. Lo scrive La Nazione.
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