
L’inesperienza del club a cui abbiamo accennato poco sopra risalta nelle ultime parole di Rocco Commisso. Col suo…stile ha attaccato mezza Firenze, perfino i tifosi («il coro a fine partita è una porcheria») nel momento in cui la Fiorentina avrebbe bisogno di ricompattarsi, di trovare forza e alleanza anche all’esterno, soprattutto in quella curva che storicamente è al fianco della squadra e che l’ha contestata solo a fine partita, mai durante. Quando una squadra viene contestata non è mai un bel momento, ma quando finisce nel disinteresse generale è la fine.
E’ evidente l’incapacità di comunicare in un senso costruttivo, tutto è impostato sull’io, non sul bene finale che deve/dovrebbe essere la Fiorentina. A ogni intervento Commisso ricorda quanto ha speso per acquistare il club, parla di soldi e di mattoni con cui ha realizzato un immenso parco viola. Non parla di storia, non parla di calcio, quando invece la Fiorentina avrebbe bisogno di ritrovare un senso collettivo. Chiudersi, a Firenze, non ha mai fatto bene a nessuno, soprattutto non ha mai fatto il bene della Fiorentina. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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