Il Napoli di quest’anno è una macchina da guerra, oltre al primato in campionato quello che lascia piacevolmente meravigliati è il cammino in Champions League in cui la squadra di Spalletti ha giocato 3 partite e segnato la bellezza di 13 gol subendone solo 2, conquistando cosi il primato indiscusso del girone. Una media di più di 4 gol a partita, e se consideriamo che una di queste avversarie è il Liverpool allora il dato assume ancora più valore.
Quest’estate, mentre la Fiorentina viveva giorni ricchi di entusiasmo e sorrisi nel ritiro di Moena, a pochi chilometri di distanza il Napoli, nel ritiro di Dimaro, viveva giorni difficili. I tifosi partenopei contestavano la società che stava vendendo tutti i simboli della squadra, dopo aver lasciato andare Insigne e Mertens scegliendo per il risparmio sul monte ingaggi, la società azzurra ha venduto il giocatore più forte, della squadra, il suo capitano, vale a dire Kalidou Koulibaly, venduto al Chelsea per 40 milioni di euro. Ma non è finita qui, hanno salutato anche Ospina, portiere titolare fino alla scorsa stagione e Fabian Ruiz, andato al Psg per 25 milioni di euro.
Quando sai fare mercato però, le cessioni possono essere lo stimolo per fare poi una grande squadra, vendere i migliori per incassare grandi cifre o risparmiare tanti soldi non è mai un problema se hai una società capace. Il problema nasce quando poi non sai reinvestire il denaro che hai incassato e risparmiato. E qui veniamo alla Fiorentina.
Il problema non è la cessione di Vlahovic per 80 milioni o la scelta di non riscattare Torreira, il problema nasce se poi non sai reinvestire il denaro che hai incassato e che hai risparmiato. Kvaratskhelia è costato meno di Ikonè, i soldi della cessione di Koulibaly hanno finanziato in parte l’operazione Raspadori. Il Napoli ha chiuso la sessione di mercato con un saldo positivo di 12 milioni e con un netto abbassamento del monte ingaggi. Nonostante tutto questo sul campo sono più forti. Possibile solo se sai fare mercato.
Commisso dovrebbe prendere questo esempio per riflettere sull’operato di Pradè e Joe Barone. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e la Fiorentina ha dilapidato i soldi della cessione di Vlahovic continuando a mantenere i difetti di sempre.
Flavio Ognissanti
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