Valery Bojinov ha parlato a Football News 24, questa la sua intervista in cui ha parlato della Fiorentina, della sua carriera e anche di Dusan Vlahovic
Dopo Lecce arriva la chiamata della Fiorentina: Corvino ti ha voluto con sè?
“Io sono andato via quando il direttore era ancora a Lecce, poi ci siamo ritrovati alla Fiorentina. Probabimente avrà fatto due conti (ride ndr)”. Corvino è una persona intelligente, sapeva che con l’arrivo di Zeman e con il contributo di tutti, a Lecce oltre a me c’era Mirko Vucinic, Chevanton, avremmo fatto la differenza”.
La concorrenza con Toni e Pazzini, il feeling con Prandelli, la tifoseria: cosa non è andato nell’esperienza con la Fiorentina?
“Sicuramente io potevo fare di più. Il primo anno ci siamo salvati, poi con Prandelli e Corvino siamo arrivati al quarto posto ma per il fatto di Calciopoli ci hanno annullato la possibilità di partecipare alla Champions League. Ho avuto l’opportunità di giocare con calciatori come Luca e come il Pazzo, un esempio per me, con Luca ho giocato un solo anno quando fu capocannoniere. Avevamo una squadra fortissima. E’ vero io potevo fare di più ma devo anche essere onesto: giocare nella Fiorentina e condividere lo spogliatoio con quei giocatori è stato un onore per me”.
E poi il trasferimento alla Juventus: te lo aspettavi?
“Non me lo aspettavo, la chiamata della Juve non arriva tutti i giorni. In quel periodo in realtà, per via di Calciopoli, ancora non si sapeva se la Juventus dovesse giocare in Serie C o in Serie B. Arrivai che ero giovane, consapevole di poter far bene, di poter rimanere. Un’esperienza importante poter giocare con Del Piero, Buffon, Trezeguet, Camoranesi, Nedved con cui avevo un rapporto speciale. Sono andato a casa sua, ho toccato il Pallone d’Oro. E’ stato un anno di crescita, avevo come compagni di squadra giocatori che qualche mese prima avevano vinto il Mondiale. Ricordo la mia doppietta a Crotone, c’era tantissima gente affacciata alle finestre dell’ospedale. Non voglio togliere nulla alle altre squadre in cui ho giocato, ma la Juventus è stata una scuola per me, un’esperienza unica e meravigliosa ”.
Dopo Lecce, Fiorentina, Juventus e Parma, tante esperienze in giro per il mondo: ti piacerebbe chiudere la carriera in Italia?
“Mi piacerebbe chiudere la carriera in Italia dove tutto è iniziato. Ho 35 anni, vorrei continuare ancora per qualche anno. Adesso mi sto allenando con una squadra qui in Bulgaria, vedremo. C’è bisogno che qualcuno ci creda e mi dia questa possibilità. Non è facile ma vorrei concludere la mia carriera dove l’ho cominciata. Sono molto grato al Paese e al popolo italiano, perchè per me l’Italia significa tanto”.
Juventus-Fiorentina, per te che l’hai vissuta con la maglia della Viola, quanto è importante per il popolo di Firenze?
“Juventus-Fiorentina è una sfida importante, molto sentita, per tutto quello che è successo in passato. Il popolo fiorentino non aspetta altro che sfidare la Juventus e batterla. Da spettatore e tifoso mi auguro che entrambe le squadre possano dar vita ad una grande partita e facciano divertire il pubblico con tanti gol e spettacolo. Pronostico? Non voglio scontentare nessuno, spero in un pareggio, magari un 3-3 (ride ndr)”.
La Fiorentina ha le qualità per bissare il successo dello scorso anno?
“E’ una partita in cui può succedere di tutto. Prima la Juventus vinceva ovunque, oggi non è più così. Il calcio italiano sta cambiando, si sta evolvendo a livello di mentalità, di carattere, di calciatori, si segnano molti più gol, non ci si preoccupa solamente dell’aspetto difensivo. In questo Mancini ha dato un contributo importante”.
La Juventus è già fuori dalla corsa scudetto oppure con un eventuale successo con la Fiorentina potrebbe tornare in corsa?
“I punti di distacco sono tanti rispetto al Milan e al Napoli, però la Juventus fino alla fine lotterà per le prime posizioni. Il campionato è lungo e può succedere di tutto, ma sono sicuro che la Juve proverà fino all’ultimo a rientrare in corsa perchè ce l’ha nel Dna, a volte la danno per dispersa, poi raccoglie tanti risultati positivi e si rimette in gioco”.
In casa Fiorentina tiene banco la questione Vlahovic: chi ha le principali responsabilità sul mancato rinnovo e come giudichi i fischi dei tifosi nei suoi confronti?
“Il ragazzo sta facendo molto bene, si sta comportando da professionista. I numeri sono dalla sua parte, lotta, gioca, fa gol, trascina la squadra, non gli si può contestare nulla. Sicuramente la tifoseria vorrebbe che rimanesse, ci mancherebbe altro, ma sarà lui a decidere il suo futuro, gli obiettivi, dove vorrà arrivare. Al momento possiamo solo inchinarci e complimentarci con lui per quello che sta facendo, un professionista a tutti gli effetti”.
Avendo condiviso insieme a lui lo spogliatoio al Partizan Belgrado, anche umanamente, che giocatore è Dusan Vlahovic?
“E’ un ragazzo eccezionale. Potete chiedere a Italiano, ai compagni, alla società, lui si allena e si impegna al massimo come se ogni partita fosse una finale, ha fame, grinta e voglia. Mi ha confessato di voler diventare l’erede di Zlatan Ibrahimovic e sta lavorando per raggiungere questo obiettivo”.
E se dovesse lasciar la Fiorentina?
“E’ normale che il ragazzo vorrebbe migliorarsi, giocare in Champions League, vincere qualcosa di importante ma fino a quando rimarrà alla Fiorentina dovrà continuare a dare il massimo, cercando di portarla il più in alto possibile. Se dovesse lasciare Firenze, dovrà farlo a testa alta con gli applausi, non con i fischi. Non merita un trattamento del genere”.
La Juventus potrebbe essere la squadra giusta per fare il salto di qualità, un po’ come è successo a Federico Chiesa?
“Chiesa è migliorato tanto, se Vlahovic decidesse di andare alla Juve non mi sorprenderei. Magari i tifosi non saranno d’accordo per via della rivalità, ma al giorno d’oggi non esistono più le bandiere come Totti, Maldini, Zanetti, Del Piero. A me piacerebbe vederlo giocare insieme al suo idolo Zlatan e penso che anche lui ne sarebbe felice. Con questo non voglio dire che la Fiorentina non sia una piazza importante, la Fiorentina ha alle spalle una grandissima società, con giocatori importanti e una tifoseria importante, però sono sicuro che anche il ragazzo vorrebbe mettersi in discussione in un club importante, in un club che partecipa alla Champions League, che vince scudetti e altri trofei”.
Cosa manca alla Juventus per rialzarsi, cosa manca alla Fiorentina per tornare ai vertici del calcio italiano?
“La Fiorentina è sulla strada giusta, sta facendo molto bene. Ci sono giocatori che stanno rinascendo e penso che ad oggi i risultati diano ragione ad Italiano. Per la Juventus dopo tanti anni di vittorie è normale un’annata particolare, ha perso Ronaldo ma lotterà fino alla fine. Nove scudetti non si vincono per caso, la Juventus tornerà”.
LE PAROLE DI ANTOGNONI SU JUVENTUS-FIORENTINA
Antognoni: “Vlahovic è una perdita significative per la Fiorentina. Juve-Fiorentina è un derby”