
Il 23 luglio del 2014, Davide Astori, che in quell’anno aveva 27 anni, in segno di riconoscenza e gratitudine nei confronti del Cagliari rinnovò il suo contratto in scadenza. Il club sardo in cui Astori aveva giocato per 6 lunghi anni e che lo aveva lanciato al grande calcio dopo l’esperienza al Pizzighettone e alla Cremonese.
Poco dopo il suo rinnovo, il Cagliari ha potuto cedere alla Roma il difensore incassando subito 2 milioni di euro e con un prestito con diritto di riscatto. Tutto questo grazie al rinnovo di contratto che Astori ha firmato poco prima con il club sardo. In questa maniera il Cagliari ha potuto scegliere la formula migliore per la sua cessione, incassando non solo dalla Roma, ma anche, la stagione successiva, dalla stessa Fiorentina che pagò Astori complessivamente 5 milioni di euro, dopo il mancato riscatto del club giallorosso. In pratica grazie al rinnovo, il Cagliari ha potuto gestire la cessione di Astori con i tempi giusti ma soprattutto incassando tutto quello che poteva incassare, anche dopo il mancato riscatto da parte della Roma. Senza rinnovo, non avrebbe potuto cederlo in prestito e non avrebbe potuto incassare dalla Fiorentina la stagione successiva.
Insomma, una bella lezione che arriva a Dusan Vlahovic che invece ha scelto di non rinnovare il contratto con la Fiorentina costringendo la società viola ad incassare molto meno rispetto al suo valore attuale e obbligando il club ad accettare le offerte che verranno fatte, anche se di poco valore, per poi paura di perderlo davvero a parametro zero. Ma soprattutto, non aver avvisato la società di questa intenzione, in estate, dove sarebbe stato più facile e conveniente procedere alla cessione.
Flavio Ognissanti
ADESSO LA FIORENTINA NON HA PIU’ SCUSE SUL MERCATO, CAPITOLO ATTACCANTE
Lucca e Belotti per sostituire Vlahovic. Pradè, ora non ci sono alibi. Ci sono soldi e tempo