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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
“Berlusconi non voleva comprare Rui Costa perché presidente del consiglio. Batistuta era tirchio”

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“Berlusconi non voleva comprare Rui Costa perché presidente del consiglio. Batistuta era tirchio”

Redazione

1 Maggio · 23:44

Aggiornamento: 1 Maggio 2020 · 23:44

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Il noto procuratore Carlo Pallavicino ha parlato a Dagospia, ecco le sue parole riguardanti la Fiorentina:

“Ricordo la trattativa di Rui Costa al Milan, anche se in realtà,  seppur diversi da quelli di oggi, i cellulari già esistevano. Era con noi dai tempi del Benfica. Ho avuto la fortuna, io tifoso viola, di stargli accanto a Firenze durante tutta l’epopea di Batistuta, che divenne suo grande amico. Il trasferimento al Milan mi fece quindi un grande effetto. La Fiorentina quell’anno era di fronte alla possibilità di fallire e aveva l’obbligo di vendere Rui Costa e Toldo.

Per il portoghese chiedevano 80 miliardi di lire. Col figlio di Tanzi e Branchini prendemmo insieme un aereo, viaggiammo con un volo privato verso Faro per convincere Rui ad accettare il Parma. Erano pronti a dargli una cifra incredibile, 10 miliardi di lire di ingaggio. Tentarono in tutte le maniere di prenderlo, sembrava fatta, ma il ragazzo aveva in testa il Milan perché l’allenatore della Fiorentina, Terim, aveva firmato per i rossoneri e con lui a Firenze si era trovato benissimo.

Peccato che il Milan non fosse del tutto convinto perché ai tempi Berlusconi era presidente del consiglio e riteneva impopolare spendere 80 miliardi per un giocatore. Così per Rui Costa si aprì solo un’altra prospettiva rispetto al Parma, era quella della Lazio. Prenotai un treno alle 5.30 del mattino per arrivare a Roma in tempo dove mi aspettava Cragnotti alla Cirio per concretizzare nero su bianco il trasferimento di Rui Costa alla Lazio. Andai a letto molto presto, staccai il cellulare e il giorno dopo lo riaccesi in treno solo a pochi chilometri da Roma, ero a Orvieto. Fu così che mi ritrovai 40 messaggi in segreteria, tutti di Rui Costa e Branchini che mi chiamavano per dirmi che nella notte Galliani era riuscito a convincere in extremis Berlusconi a tirare fuori i soldi.

Un calciatore tirchio?

“Ci sarebbe da scrivere un libro. Sono tutti tirchi e vanno capiti perché spesso vengono da un’infanzia sofferta. Magari sputtanano i soldi in investimenti assurdi. Poi però se c’è da andare al ristorante, Dio ci liberi. Ecco, un calciatore che non è stato mio ma che faceva storicamente un po’ fatica a pagare poteva essere Batistuta. Diciamo che al momento di pagare la pizza Rui era più lesto”.

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