Se la fortuna aiuta gli audaci uno come Nikola Kalinic può dormire sonni tranquilli, infatti uno con la sua stoffa, sempre a fare a sportellate là davanti contro tutto e tutti, certo rappresenta efficacemente il concetto di audacia. Ma non lasciamoci ingannare dalle apparenze o da superficiali considerazioni di sorta, il centravanti croato non è soltanto un concentrato di muscoli e fatica, muscoli che a tratti quasi non si intravedono attraverso quella casacca viola ormai cucita addosso come una seconda pelle dopo le voci che in estate lo volevano lontano da Firenze, anzi tutt’altro. Nikola da Salona è il prototipo perfetto dell’attaccante moderno che ogni allenatore vorrebbe avere, riconoscimento questo che neanche Sousa gli ha mai negato. Tecnica sopraffina degna dei migliori bomber d’Europa, ottima lettura degli spazi che gli permette di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto e poi quella dedizione, quella naturale predisposizione al sacrificio, alla fatica ed alla ricerca dell’occasione che se non esiste viene creata, che è proprio la caratteristica che forse più di tutte scalda gli animi dei tifosi. L’avete mai sentito lamentarsi di non essere servito adeguatamente dai compagni? Anche andando a scavare nel passato non ne abbiamo memoria. Kalinic è sudore, botte, tenacia e determinazione che alla fine trovano la naturale realizzazione nei gol. Esatto i gol, il suo mestiere, 13 lo scorso anno e già 9 in questa stagione, quei gol che stanno lentamente trascinando la Fiorentina fuori dal baratro nel quale si era cacciata, in modo sconsiderato, con le sue stesse mani. Non è nostra intenzione, e ci mancherebbe, indicarlo come l’assoluto salvatore della patria, ma certo è che le reti di sua provvidenza Nikola Kalinic stanno contribuendo e non poco alla rinascita viola in campionato e in coppa. E non stiamo parlando di fortuna, badate bene, ma di audacia perché, si sa, la fortuna aiuta proprio gli audaci…
Gianmarco Biagioni