«Mi rattrista vedere la Fiorentina in difficoltà perché ci ha abituato ad altri campionati, ma sono sicuro che ne verrà fuori. L’importante è continuare ad essere positivi e fare del proprio meglio per trovare una strada che porti alla reazione». Così Magic Box Gianfranco Zola si è espresso sulla crisi della squadra viola, a margine dell’importante rinnovo della partnership per altri tre anni tra serie C, di cui è vicepresidente vicario, e Cattolica Assicurazione Agenzia Generale Firenze. Con lui al Viola Park, cornice della presentazione, oltre ai vertici dell’azienda, anche il presidente della Lega Pro Matteo Marani: «Sono sicuro che sia un momento passeggero perché la società ha ambizione e sta lavorando bene anche fuori dal campo, per creare ad esempio strutture come questa», aggiunge Zola.
Da attaccante poi, l’ex fantasista di Napoli, Parma, Cagliari, Chelsea e della Nazionale, parla anche di Kean e delle sue difficoltà in zona gol, dopo un’annata che lo aveva consacrato vice capocannoniere della serie A: «Forse Kean soffre il problema generale della Fiorentina perché un attaccante viene condizionato dall’andamento della squadra e a volte viceversa. Ma Kean sta facendo bene in Nazionale perché ha qualità e la qualità non svanisce. Può essere un momento passeggero come quello della Fiorentina e bisogna avere fiducia. Questo è uno di quei momenti in cui la fede tra i tifosi e la propria squadra viene messa a dura prova, ma sono proprio questi in cui bisogna stringersi insieme e solo così se ne viene fuori».
Da numero 10 a numero 10, Zola (248 gol in carriera) dice la sua anche su Albert Gudmundsson, che stenta a dimostrare il suo valore: «È strano perché ha tantissime potenzialità e qualità importanti. A volte il rendimento di un giocatore è determinato da condizioni e fattori che sfuggono al giocatore stesso. Il concetto di base però è quello che riguarda anche Kean: la cosa più importante è mai mettere in discussione le proprie abilità. Momenti negativi ce ne sono per tutti e potrei citare tanti anche miei, ma con la certezza che si è capaci e continuando a lavorare, alla fine le cose cambiano ed anzi si torna più bravi di prima». Lo riporta il Corriere Fiorentino.
