Le parole di Thiago Motta (Chiesa e gli altri che sono rimasti a casa? Siamo stati chiari all’interno, abbiamo dei giocatori forti che sono abituati a giocare con continuità. La società sta trovando soluzioni che vadano bene a loro. Su Chiesa è una decisione presa) non hanno fatto che certificare quanto era chiaro da un paio di mesi. Già a giugno, esattamente il 7 giugno, avevamo svelato che tra Chiesa e la Juventus non ci sarebbe stato futuro, a prescindere dal contratto in scadenza nel 2025. Una scelta tecnica, decisione presa dal nuovo allenatore senza la minima possibilità di tornare indietro.
Eppure in quei giorni parlavano di un rinnovo-ponte per in altro anno, nuova scadenza 2026, in modo da poter prendere tempo in attesa di una decisione definitiva. I fatti hanno detto esattamente il contrario, Chiesa ha avuto una sola vera proposta, quella della Roma e sarebbe bastato un suo sì per andare a dama. Invece, ha detto no e ora siamo dentro a un mese apertissimo a qualsiasi tipo di soluzione. Ma senza rinnovo-ponte, ormai è chiaro che non ci sarebbero stati margini – anche due mesi fa – per una soluzione del genere. Lo scrive Alfredo Pedullà
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