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Saponara: “Non mi aspettavo di giocare cosi tanto. Jovic uno dei più forti con cui ho mai giocato”

Firenze, stadio A.Franchi, 05.02.2023, Fiorentina-Bologna, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

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Saponara: “Non mi aspettavo di giocare cosi tanto. Jovic uno dei più forti con cui ho mai giocato”

Redazione

22 Marzo · 20:46

Aggiornamento: 22 Marzo 2023 · 20:48

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Firenze, stadio A.Franchi, 19.02.2023, Fiorentina-Empoli, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Riccardo Saponara ha parlato a Radio Bruno, queste le parole del giocatore della Fiorentina:

La Fiorentina nonostante i momenti più o meno brillanti ha sempre espresso un tipo di gioco che in alcuni momenti è mancato di dettagli: un periodo di poca lucidità, confidenza e forma. Abbiamo ritrovato incisività che in quelle partite in cui abbiamo perso punti è mancata.

La sosta? Sinceramente quando inizi a prendere il ritmo di queste partite ravvicinate andresti anche dritto senza fermarti. Per noi però due settimane non possono che farci bene, anche per rimettere apposto delle cose in allenamento. Non credo sia un handicap queste due settimane di sosta.

Mese di aprile? Guardando il calendario intendiamo già che sarà durissima. Abbiamo partite importante sia nelle coppe ma anche in campionato: credo che a inizio stagione avremmo firmato per trovarci in questa situazione. Oggi incredibilmente rispetto ad un mese fa siamo a gridare vendetta per alcuni punti persi: tanto strano quanto assurdo per la cavalcata fatta in questo mese.

La mia partecipazione? In questi tre anni di prestiti sono stato male per non essere riuscito a dare quanto voluto alla Fiorentina però dentro di me ho sempre saputo di poter dare di più. Devo essere onesto, non credevo che sarebbe stata di nuovo qui alla Fiorentina questa nuova possibilità. C’è stato un susseguirsi di eventi per avere opportunità e anche quando è arrivato il mister l’anno scorso ed ha deciso di confermarmi non pensavo di avere un ruolo così importante anche a livello di minutaggio. Mi sto godendo questi due anni perchè li vivo da giocatore vissuto, con un ruolo da chioccia anche rispetto ai giocatori più giovani.

Il mio ruolo in campo? Devo ammettere che ho iniziato a fare l’esterno a Lecce con Liverani. Lui si accorse che era meglio rimanere con il 433, perchè io pensavo di fare il trequartista, e senza chiedere particolari cose mi sono trovate bene. Si possono trovare spazi che in mezzo al campo non si trovano e trovare delle nuove soluzioni. Non ho caratteristiche dell’esterno puro però nel tempo sono riuscito a sviluppare un modo per intraprendere questo ruolo che sia funzionale al gioco del mister e lo faccio cn grande piacere. Mi ha dato la possibilità di riciclarmi nell’arco della mia carriera, perchè il trequartista non viene  più molto utilizzato.

Un trofeo a Firenze? Fino a poco tempo fa non ci pensavo perchè le competizioni all’inizio le guardi considerando gli impegni successivi. Ad oggi abbiamo guadagnato nel corso della stagione e ci pensiamo: sarebbe un sogno e siamo consapevoli che ce la possiamo giocare sia in Europa che in Coppa Italia. Giusto crederci in questo momento.

Lech Poznan? A questo punto ogni squadra è di alto livello e quindi ci aspettiamo una partita durissima. Vedremo se avranno fatto bene ad esultare al sorteggio dopo le partite, anche se non ero al corrente di questa esultanza.

Gol belli e brutti? Per quanto mi riguarda o gol belli valgono qualcosa di più. Se andiamo a vedere quelli in carriera sono di più quelli di pregevole fattura ma mi è sempre stato detto che anche quelli brutti fanno curriculum. A livello di importanza contano tutti i go ma quelli belli mi fanno godere di più.

La protezione del Presidente? Lui è sempre stato encomiabile e anche la società si è sempre schierata dalla nostra parte. Abbiamo accettato le critiche sempre nel modo giusto ma con grande dispiacere perchè dopo la stagione scorsa ci ha fatto male. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo creduto nelle nostre idee e abbiamo ritrovato il nostro calcio.

Davide Astori? Non so se sono arrivato a quello che Davide era per noi. Lui era un punto di riferimento per tutti, io ho un carattere più introverso e riservato. Un esempio a cui punto tantissimo perchè una figura come quella di Davide può dare tanto

Sotto la mia ala? Anno scorso con Ricki Sottil ci siamo ritrovati in camera insieme e l’ho aiutato anche per quello che chiedeva il mister. Adesso lo vedo come un ragazzo molto più cresciuto e lo lascio più perdere. Per ragazzi che arrivano da campionati e culture diverse cerco di abbattere questa barriera culturale per farli sentire a casa: necessitano di calore umano che all’inizio può mancare.

Cabral e Jovic? Credo che Jovic abbia indiscutibili qualità tecniche e calcistiche che quest’anno ha trovato delle difficoltà a livello fisico, ma è uno degli attaccanti più forti con cui ho giocato. Cabral, invece, ha tanto da mostrare e forse deve ancora convincersi dei mezzi che ha disposizione perchè abbiamo visto gol che non sono usuali e quindi è consapevole di averli nelle corde. Gli manca un pochino di continuità ma arriverà.

Ti senti a casa a Firenze? Sì sia dentro che fuori dal campo e sono legatissimo. Mi auguro di proseguire qui il mio percorso ma ne parleremo a fine stagione perchè adesso non è l’importante. Mi godrò la maglia viola fino all’ultimo. Sono consapevole di dover rimanere concentrato sul mio mestiere.

Gol che vorrei segnare? Il magazziniere Leo mi prende in giro dicendo che io segnerò il gol della vittoria della Conference League. Mi ha fatto scaturire questo pensiero e in caso glielo dedicherò. Se dovessi scegliere un gol sarebbe quello sicuramente.

Nazionale? Penso che nel mio momento migliore a Empoli c’era Conte e quindi magari non ero adatto. Un pensiero che ora non ho neanche più in testa perchè non ho mai indossato la maglia dell’Italia.

Rapporto con il mister? Molto esigente con me perchè quelle volte che non riesco ad accendermi subito nel primo tempo sono stato male perchè sono anche io esigente con me stesso e vorrei soddisfarlo. Sapendo la stima che ha di me prendo tutto come uno stimolo per entrare in campo in modo diverso.

Futuro? Ho maturato l’idea di rimanere nel calcio. Potrei avere spiragli per iniziare carriera da allenatore e dirigente ma ancora non mi sono posto questo problema.

Fioretto per vittoria trofeo? Non mi sento di farlo e mi fermo al gol e l’esultanza.

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