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Rossi rischia la squalifica per aver preso il collirio. Ma lui nega, se avesse ammesso…

Rassegna Stampa

Rossi rischia la squalifica per aver preso il collirio. Ma lui nega, se avesse ammesso…

Redazione

26 Settembre · 10:27

Aggiornamento: 26 Settembre 2018 · 10:27

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Non ha una squadra, in compenso lo aspetta un processo e una probabile squalifica di un anno. È senza fine l’inverno di Giuseppe Rossi, per tutti Pepito, uno dei più bravi e sfortunati attaccanti del nostro calcio. C’era un tempo in cui il ragazzo del New Jersey, nato da genitori italiani, sembrava a un passo dal Barcellona. Sono gli anni felici del Villarreal. Poi il calvario. Ben cinque le operazioni alle due ginocchia. E una carriera promettentissima quasi naufragata. Ora, come non bastasse, è stato deferito dalla procura antidoping che ha chiesto un anno di squalifica.

L’episodio si riferisce a un controllo effettuato il 12 maggio scorso, alla fine di Benevento-Genoa, una delle ultime apparizioni di Giuseppe in campo. La sostanza rintracciata è la dorzolamide, un agente anti-glaucoma. In pratica, un collirio. Rossi è stato interrogato due volte a distanza di un mese, il 15 giugno e il 16 luglio e in entrambi i casi ha negato di aver assunto volontariamente il prodotto. Posizione ribadita in un comunicato consegnato all’Ansa. «Sono sempre stato pulito, questo è un evidente caso da archivia- zione. La positività è fondata su un’involontaria contaminazione alimentare».

Se avesse ammesso l’uso del collirio, che è una sostanza proibita ma si fa fatica a considerarla dopante, probabilmente non ci sarebbe stato alcun deferimento. Ma Pepito non vuole dire bugie, così ha ribadito la propria posizione: non sa come sia possibile che quella sostanza sia finita nel suo corpo. Per altro una settimana prima del controllo a sorpresa era stato sottoposto a una serie di analisi eivalori erano nella norma. «I chiarimenti forniti agli inquirenti hanno escluso ogni intenzionalità e finalità dopanti come ha ammesso la stessa procura».

Il primo ottobre lo attende il processo. Per il momento non è stato neppure sospeso, ma evitare la squalifica è difficile.Rossi ha saputo del deferimento nella sua casa americana e ci è rimasto malissimo. «Confidava nell’archiviazione del procedimento», ha spiegato nel comunicato il manager e amico Andrea Pastorello. Ballardini, il suo ultimo allenatore, sta con lui: «Non ho tante certezze nella vita, ma una sì: Rossi non può avere fatto uso di sostanze dopanti».

Corriere della Sera

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