Il cammino della Fiorentina è lastricato da tanti ex. Colpa della rivoluzione estiva che ha cancellato in un sol colpo quasi la totalità dei titolari della passata stagione. Così dopo Borja Valero, Vecino e Bernardeschi domenica toccherà a Ilicic affrontare la sua vecchia squadra. Ogni ex ha la sua storia e l’accoglienza che gli riservano è sempre proporzionale a quanto seminato nel passato viola. Il modo con cui è arrivato il distacco ha fatto il resto. Dai mugugni del pubblico, fino al lancio della fascia del lutto al braccio in memoria di Pirovano dopo tre minuti della gara casalinga contro il Napoli, tre anni fa.
All’aeroporto di Cagliari, una settimana dopo, il confronto con i tifosi che non avevano gradito il gesto. Confronto che solo per l’intervento di alcuni compagni non sfociò in un contatto fisico vero e proprio. Ma da lì ci fu anche la risalita nel gradimento, dopo alcune gare di spessore. Ma qualcosa si era irrimediabilmente incrinato, tanto da sembrare solo una tregua a tempo. È arrivato poi il tempo dell’addio e la Sampdoria nel futuro. Invece l’Atalanta, con la quale aveva già dialogato in inverno, riuscì a mettere la freccia.
La Nazione