Caricarsi la Fiorentina sulle spalle per dare l’ultimo e decisivo assalto all’Europa. La certezza di oggi pomeriggio al Penzo per Palladino si chiama Albert Gudmundsson. L’islandese, complici i problemi fisici di Kean e la squalifica di Zaniolo, guiderà l’attacco a Venezia, a caccia di una vittoria che riaprirebbe i discorsi europei della squadra e, personalmente, scriverebbe un finale di stagione diverso anche in ottica riscatto estivo.
Sì perché in quest’annata altalenante Gud ha vissuto tante storie in una: l’avvio di campionato stentato a causa di un problema al polpaccio che si trascinava dall’estate dopo l’arrivo dal Genoa, i gol con la Lazio e con il Milan tra settembre e ottobre che facevano intravedere grandi aspettative, il nuovo ko fisico a Lecce, un inverno vissuto alla ricerca della miglior condizione possibile e una primavera in cui, dopo i tre centri di fila a marzo con Napoli, Panathinaikos e Juventus, Albert non è più entrato nel tabellino dei marcatori, fornendo due soli assist ma restando a secco da dieci partite consecutive fra campionato e Conference.
Gudmundsson non segna da quasi due mesi e nel momento in cui ha trovato più minutaggio e impiego ha calato paradossalmente la sua media realizzativa, ferma a otto gol segnati tutti a settembre e marzo e alzatasi da un gol ogni 141 minuti giocati nel marzo scorso a un gol ogni 217 minuti giocati adesso. E così oggi pomeriggio Gud avrà una nuova occasione, dopo aver mancato i due appuntamenti con il Betis, in cui fra andata e ritorno tutti si aspettavano, Palladino in primis, qualcosa di più. Invece se sulla trequarti degli andalusi è stato Isco a fare la differenza, in quella viola è mancato il giocatore più talentuoso della rosa, sostituito in entrambe le partite come successo altre quattordici volte in stagione.
Un dato che testimonia come il tecnico consideri Gudmundsson sì importante ma non imprescindibile, anche quando c’è da rovesciare un risultato e vincere le partite. Una buona prestazione oggi allontanerebbe poi anche le nubi sul futuro: Gud è in prestito oneroso a 8 milioni più diritto di riscatto a 17 più altri 3 di bonus. Se fino a qualche settimana fa la decisione di proseguire insieme era legata più che a valutazioni di campo all’esito del processo per cattiva condotta sessuale che a giugno in Islanda avrà la sua sentenza definitiva, adesso qualche dubbio in più sul rendimento altalenante esiste. Qualche gol, un ruolo da trascinatore e un’Europa conquistata in queste ultime tre partite rovescerebbero nuovamente lo scenario e metterebbero Gudmundsson più al centro della Fiorentina del futuro. Lo scrive La Repubblica