Repubblica oggi in edicola si sofferma sull’incontro tenutosi ieri in Prefettura sui lavori di restyling dell’Artemio Franchi. Ecco quanto si legge sul quotidiano: Un altro no di Empoli, l’ennesimo. Il muro della Fiorentina sul Padovani e addirittura la minaccia della proprietà viola di portare la squadra fuori regione se non ci sarà una proroga dei lavori al Franchi tale da permettere la coesistenza cantieri- partite. Due ore e mezzo di incontro ieri in Prefettura tra club e istituzioni non sbrogliano la matassa dello stadio della Fiorentina durante i lavori. E anzi suggeriscono ora uno scenario sempre più teso e complicato: la Fiorentina non vuole giocare fuori dal Franchi, nè a Empoli che comunque è contraria nè al Padovani dove non intende mettere un euro; Palazzo Vecchio chiede di non perdere i denari ottenuti per il restyling ma si dice disponibile a posticipare l’avvio dei lavori. Servirà un ok del governo però, altrimenti nulla. Se non salterà fuori una soluzione procedere con i lavori del restyling diverrà mission impossible per Palazzo Vecchio.
Per il momento la linea è muso duro: no al Castellani e a Empoli, no al Padovani, dove è stato ribadito che la Fiorentina non metterà un euro, sì soltanto alla proroga e a giocare al Franchi il più possibile. Altrimenti senza proroga l’ipotesi lanciata da Barone è stata quella di portare la squadra fuori regione. Nardella avrebbe invece trovato un’intesa con Butti, rappresentante della Lega Serie A sul fronte Padovani: anche con i due lotti previsti dal Comune, con investimento di 10 milioni di euro e 8mila posti disponibili, si potrebbe ospitare la Serie A. Anche questa soluzione però non ha incontrato i favori della Fiorentina, preoccupata su come gestire il flusso degli spettatori — la squadra ha 17 mila abbonati — e di ricavi da stadio che scenderebbero. La tensione in casa viola è palpabile. L’uscita di Barone scuro in volto e senza dichiarazioni lo dimostra.