di Marco Collini
Siamo ad una settimana dall’ufficialità del passaggio della Guagni dalla Fiorentina all’Atletico Madrid.
Noi di Labaroviola.com abbiamo contattato Giorgio Abondio, uno dei procuratori di Alia Guagni.
Buonasera Giorgio, siete contenti di come si concluso l’affare?
“Senza dubbio si tratta di un importante salto di qualità per Alia, nonostante il quasi materno legame che ha lasciato con la Fiorentina”.
Quando sono iniziati i primi contatti?
“Direi nei primi tempi del lockdown, quindi dopo la metà di Marzo. Ma la calciatrice non era convinta. Sapete cosa mi rispose quando le parlai di una squadra che la cercava con insistenza?”
Ci dica..
“Dimmi pure, tanto non vado..e si mise a ridere”.
Cosa è cambiato da quel primo approccio?
“I dirigenti dei COLCHONEROS si sono fatti sempre più insistenti. Mi hanno tempestato di chiamate e telefonate. Alia rappresenta un’élite nel suo ruolo a livello europeo. E così piano piano ha cominciato a crescere in lei questa voglia di misurarsi nel calcio professionistico spagnolo”.
Alia andrà a guadagnare molto di più di quanto prendeva alla Fiorentina?
“Non parlo di cifre. Ha sposato il progetto di crescita professionale, non il contratto di prestazione sportiva”.
Com’è stato lasciare la Fiorentina?
“Non voleva andare. A Firenze è arrivata coronando il suo sogno di bambina. La famiglia Guagni, col padre Andrea che era proprietario del Firenze, la portò nella neonata squadra dell’allora proprietà Della Valle. Da lì sono arrivate le coppe italia, supercoppe italiane e il memorabile scudetto da capitano. La carriera la porta altrove ma il legame con il colore viola, la gente e i dirigenti rimane”.
Come hanno preso in società l’abbandono?
“Ci siamo incontrati in sede la settimana prima della firma con gli spagnoli. Ci hanno accolto Joe Barone ed Elena Turra, hanno fatto il possibile per farla sentire importante. Per loro è sempre stata una guida e non se ne sono disfatti a cuor leggero. Alla fine hanno capito il desiderio della calciatrice di provare l’esperienza. Ci siamo lasciati con una promessa..”.
Quale?
“Al termine dell’esperienza di tornare, da giocatrice o da dirigente ma il posto per Alia è alla Fiorentina. Non è più una ragazzina e un’occasione di crescita così era giusto assecondarla del resto”.
Come sono stati i primi giorni a Madrid?
“Frenetici e bellissimi, abbiamo trovato una delle più blasonate società femminili d’Europa. Dopo la firma ci hanno fatti entrare al Wanda Metropolotano, tutto vuoto e per noi. Da brividi..”.
Quanto manca in Italia per raggiungere quel livello?
“Siamo lontani, ma la strada è quella giusta. Il professionismo è il prossimo obiettivo di tutto il movimento italiano e vedrete che ci arriveremo. È inevitabile..”.
La Fiorentina secondo lei si ridimensiona con le varie cessioni in campagna acquisti?
“Posso rassicurare i tifosi, la società viola sopperire alle perdite dell’attuale calciomercato. Sono partite gente come Mauro, Agard, Parisi..ma arriveranno straniere di uguale livello. In attacco hanno preso la Sabatino dal Sassuolo, una con più gol nelle gambe della Mauro”.