Sacrosanto sostenere “la salute prima di tutto”. Ed è proprio perchè ballano milioni di euro che è stato cancellato, in una notte agitatissima, il piano di giocare a porte chiuse 5 partite, tra queste la sfida stellare Juve-Inter, rinviandole tutte al 13 maggio. Una decisione presa da Paolo Dal Pino, neoeletto alla presidenza della Lega calcio di Serie A, direttamente dagli Stati Uniti dove si trova per contatti ad alto livello al fine di ossigicare i diritti tv del calcio italiano. Una missione importante guastata dalle tante telefonate e dai molti messaggi che gli arrivavano dal’Italia. Hanno iniziato a tempestarlo di telefonate Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli-Venezia Giulia che sponsorizzava il rinvio di Udinese-Fiorentina, sostenuto dalla famiglia Pozzo al comando della società friulana. Un accerchiamento per il numero 1 della Lega Calcio. Andrea Agnelli, presidente della Juve e mal disposto verso una partita blindata con l’Inter, preferiva dialogare con Spadafora. Anche Gravina, presidente della Federcalcio, ha avuto un ruolo importante. La motivazione di Dal Pino è alta: “Nessuno mi convincerà a pensare che è meglio giocare a porte chiuse una partita, Juve-Inter, con una audience, potenziale di 2 miliardi di telespettatori trasmessa in 202 Paesi che rinviare questa e altri incontri soprattutto se c’è chi ipotizza un miglioramento nelle prossime ore delle condizioni di vita rispetto alla minaccia del coronavirus”. Lo riporta Il Corriere della Sera.