30 Aprile 2025 · Ultimo aggiornamento: 19:45

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Piracy Shield: la piattaforma anti-pezzotto che ha bloccato anche i siti che non doveva oscurare

News

Piracy Shield: la piattaforma anti-pezzotto che ha bloccato anche i siti che non doveva oscurare

Redazione

18 Febbraio · 13:47

Aggiornamento: 18 Febbraio 2024 · 13:47

Condividi:

Piracy Shield: la piattaforma che oscura i siti illegali di streaming ha bloccato anche servizi legali secondo le ultime segnalazioni

Dall’inizio di febbraio è entrata in funzione la piattaforma anti pirateria che blocca la riproduzione illegale di partite di calcio e altri eventi protetti dal diritto d’autore su siti e piattaforme che non sarebbero autorizzati a trasmetterle.
La piattaforma si chiama Piracy Shield ed è stata commissionata dalla Lega Calcio Serie A e regolata all’Autorità garante delle comunicazioni, l’AGCOM. Nelle settimane che hanno preceduto il lancio sono stati fatti alcuni test andati a buon fine, ma nei primi giorni di applicazione qualcosa è andato storto: sono stati bloccati siti che non dovevano essere bloccati.

Chi detiene i diritti delle trasmissioni televisive o dei film, per esempio Sky e DAZN, ha un ruolo molto importante nella gestione di Piracy Shield. Spetta direttamente alle aziende, infatti, segnalare alla piattaforma la trasmissione di contenuti senza autorizzazione allegando prove video. Il sistema segnala poi i siti individuati agli operatori di telecomunicazioni che hanno 30 minuti per oscurarli.
È uno strumento potente, con un meccanismo piuttosto veloce e quasi totalmente automatico a eccezione della segnalazione iniziale.

Tuttavia negli ultimi giorni, secondo quanto ricostruito dal giornale specializzato DDay e da diversi analisti, sono stati bloccati anche siti che non avevano nulla a che fare con le trasmissioni illegali. Tra le segnalazioni, infatti, sembra che siano finiti anche alcuni indirizzi IP connessi alla CDN (la Content Delivery Network, letteralmente “Rete per la consegna di contenuti”) di Zenlayer, un fornitore americano di servizi cloud.

Una decina di indirizzi IP che appartegono alla rete di Zenlayer sono stati bloccati e con loro tutti i servizi e i siti distribuiti dalla stessa rete. Per esempio dall’Italia risulta inaccessibile Cloud4C, un’azienda che fornisce servizi cloud. Lo stesso è successo ad altri siti. Il rischio, secondo diversi esperti che su X hanno commentato questo disservizio, è che i blocchi fatti con Piracy Shield possano coinvolgere siti internet legali che offrono servizi essenziali alle persone.

In un’intervista a Wired Alessandro Michele, uno degli ingegneri che hanno sviluppato Piracy Shield, ha detto che devono essere segnalati al sistema soltanto i server utilizzati esclusivamente per trasmettere contenuti senza avere i diritti. «Diciamo che il server deve essere univocamente destinato a quel tipo di attività illecita e se c’è un’attività lecita non può essere bloccato», ha detto Michele.

A riportarlo è ilPost

LEGGI ANCHE: Classifica, 9 punti in più rispetto all’anno scorso per la Fiorentina

La Fiorentina ha 9 punti in più rispetto alla scorsa stagione, dopo l’Inter è la squadra che ha fatto meglio

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Testata giornalistica | Autorizzazione Tribunale di Firenze n.6004 del 03/11/2015
Edimedia editore | Proprietario: Flavio Ognissanti | P. IVA: IT04217880717
CHI SIAMO

© Copyright 2020 - 2025 | Designed and developed by Kobold Studio