Per i primi venti (difficili) minuti, Stefano Pioli è sembrato un leone in gabbia. Se l’è ‘presa’ anche con Sportiello per un rinvio ritardato, tanto per sottolineare come lui, da Torino, voleva tornare con qualcosa di concreto in tasca. Il cambio dopo cinque minuti della ripresa tra Laurini e Gaspar ha vanificato, di fatto, quanto di buono la Fiorentina si era costruita nel primo tempo. Poi l’ingenuità di Badelj ha messo definitivamente in ginocchio il castello puntellato con fatica nella prima frazione. Troppo esperta e spietata la Juve per commuoversi. Ancora un po’ slegata, ma in crescita, la Fiorentina che comunque non ha sfigurato in uno stadio dove le soddisfazione sono arrivate con il contagocce.
Per assurdo meglio i viola in dieci, ormai con le spalle al muro. «Bisogna prendere altri gol dalla Juve, non quello che abbiamo subito» attacca Pioli. Così affrontare i motivi del cambio tra Laurini e Gaspar è inevitabile. «Ha accusato una contrattura alla fine del primo tempo – spiega –. Gli abbiamo chiesto di provare, ma alla fine non ce la faceva. Ma ridurre tutto al cambio o colpevolizzare un giocatore che la volta scorsa è stato tra i migliori, e ci sarà molto utile in futuro (Gaspar, ndr), sarebbe un errore».
Poi il tecnico riannoda i fili della partita. «Abbiamo sbagliato nell’azione della rete subita. Due difensori su tre erano posizionati male. Su queste situazioni siamo spesso penalizzati e dobbiamo crescere molto. Se devo essere sincero non siamo stati lucidi nella gestione della palla nel primo tempo.
Nel complesso comunque abbiamo sofferto poco, se penso alla prima partita di campionato e alla gara di stasera (ieri, ndr) sono soddisfatto. Da qui dobbiamo ripartire già domenica quando affronteremo una squadra fortissima come l’Atalanta». L’allenatore viola ha qualcosa di cui essere contento, pur nel rammarico di non aver fatto punti. «La prestazione c’è stata – conferma – e abbiamo anche avuto le occasioni per pareggiarla e per questo il rammarico ci deve essere. Il pari sarebbe stato il premio allo sforzo fatto anche in inferiorità numerica».
La posizione di Benassi torna a essere un argomento, anche se il centrocampo viola non ha certo sfigurato. Anzi. Badelj, fino all’espulsione, e Veretout sono stati tra i migliori. «Abbiamo accentrato Benassi – spiega Pioli – e Veretout per creare problemi al loro centrocampo». Poi il gol di Mandzukic. «Loro hanno tante soluzioni per vincere le partite e le hanno vinte tutte. Hanno fatto fatica come è normale che sia. La nostra crescita c’è, ma ora voglia anche fare punti. Come ho detto prima mi piace la mia squadra e mi piace allenarla».
La Nazione