Il contesto è più o meno lo stesso: un tavolo verde, una palla che gira, gente di varia umanità che gioca ed assiste. I colori? Simili anche loro: il rosso e il nero per sognare, un croupier in camicia bianca e gilet nero per competere. Se poi parliamo di soldi, donne e scommesse beh… c’è l’imbarazzo della scelta. Quindi, come recita una delle frasi più in voga: “Rien ne va plus”. Nulla va più (letterale), i giochi sono fatti (gergale). Per il Milan di sicuro, aggiungiamo noi, per la Fiorentina invece, il gioco comincia adesso. E si fa sempre più interessante.
Facciamo un po’ di conti: se il Milan avesse vinto la coppa Italia, il settimo posto non serviva più. Per il sesto, con l’Atalanta in queste (eccellenti) condizioni e con due punti di svantaggio, c’era poco da sperare. Col Milan che invece perde la coppa Italia, si riapre la caccia alla settima piazza, e Atalanta-Milan di domenica prossima sarà l’ago della bilancia. In ogni caso, dati per certi i tre punti contro il Cagliari (sennò non cominciamo neppure), la Fiorentina ne può (ne deve) approfittare: in caso di pareggio (due punti recuperati su entrambe le concorrenti, vediamo come se la gioca l’Atalanta all’ultima in quel di Cagliari), in caso di vittoria dei bergamaschi (in quel caso a Milano avremo due risultati su tre), in caso di vittoria del Milan. A quel punto, piatto ricco mi ci ficco: Fiorentina che scavalca gli orobici di un punto, e vincendo lo scontro diretto potrebbe addirittura arrivare sesta. Col miraggio di evitare i preliminari di Europa League. Insomma, lungi da noi ringraziare la Juventus (anche se il senso è quello), ed ammirare le gesta dei vari Chiellini e Barzagli. Meglio invece apprezzare il Milan e Donnarumma per lo sforzo profuso, ma stasera chi ha vinto davvero è la Fiorentina. In attesa di stravincere le prossime due partite e sbarcare trionfalmente in Europa.
La chiusura è un misto tra un avviso ai naviganti e piccole rivincite. L’avviso è per chi ha bocciato il mercato estivo della Fiorentina, dimenticando che una squadra è un insieme di teste, caratteri e personalità, e che ha bisogno di tempo e pazienza. Altro avviso è per chi diceva: “Facciamo 40 punti alla svelta”, dimenticando che la Fiorentina di Pioli ne ha fatti ben 30 nelle 17 partite del girone di ritorno. L’ultimo avviso è per coloro che stasera “non ce la facevano” a tifare Juventus. Sarebbe interessante sapere se per loro, è più importante stare “contro” qualcuno, oppure “per” la Fiorentina. Si tratta di scegliere da che parte stare, certamente (nel primo caso) non dalla parte dei viola. Se poi tutto nascesse dall’antipatia (eufemismo) verso Corvino e la proprietà, allora tutto assumerebbe i contorni della farsa. E chi la sta recitando dovrebbe rispondere (se ci riesce) alla propria coscienza.
P.S. Ultima annotazione: l’autogol di Kalinic e gli 85 minuti in panchina di Montolivo… già bastano, ed avanzano. Se poi ci mettete: Borja Valero e Vecino riserve, Bernardeschi a metà tra la panchina e gli infortuni, Montella due volte esonerato, Paulo Sousa quasi… Il solo Ilicic all’Atalanta ha azzeccato la famosa “scelta di vita”, proprio colui che in tanti (quasi tutti) non potevano più vedere. Ogni commento è superfluo, per i protagonisti e per chi ancora li rimpiange.
Stefano Borgi