L’ex procuratore Carlo Pallavicino è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola per commentare le ultime in casa Fiorentina: “Sembrava dalle prime partite che ci fosse un problema fisico, di condizione, anche se era più una speranza che una sensazione, perché la preparazione può illudere che i problemi siano di passaggio. Ma quando, dopo tre mesi, ti ritrovi in questa situazione, con un piano atletico piatto, non sai più se si tratti di un problema fisico o mentale.
Speriamo che sia stata sottovalutata la preparazione estiva. Solitamente, quando si verifica un cambio in panchina, la prima valutazione è sull’aspetto fisico, anche perché è più facile così dare spiegazioni alla mancata preparazione, anziché dire che la squadra è stata costruita male. Il male minore? Credo sia la preparazione, perché puoi fare dei richiami in questo senso, anche perché sono un sostenitore dell’idea che il mercato di gennaio non serva, dato che i nuovi ci mettono tanto tempo per inserirsi in squadra”.
Sul comunicato di smentita: “Quando diedi la notizia dell’interesse di un fondo arabo, fu lo stesso Barone a chiamarmi. Pensavo che con la sua scomparsa sarebbe finito il ciclo di Commisso a Firenze, una storia che ha portato dei benefici per il Viola Park e per la crescita del brand nel mondo, ma che a livello sportivo è rimasta a metà. Non credo che abbia senso che Commisso continui a tenere la Fiorentina, non potendo neanche essere presente. Per un uomo così ricco che senso ha tenere una società in questa situazione?”
