Queste le pagelle dei giocatori della Fiorentina dopo la gara interna contro la Lazio:
DRAGOWSKI: 7, all 11’ compie un miracolo su Correa imbeccato con la torre di Milinkovic , sventa al 35’ un colpo di testa dello stesso Savic seppur in fuorigioco, ma con il VAR Review eventuale, forse così non sarebbe stato.
CACERES: 6.5, partita in positivo dove offre una buona prestazione giocando da terzo in difesa.
PEZZELLA: 6.5, se Immobile non crea grossi problemi il merito è suo.
MILENKOVIC: 7, chiude la porta al 30’ su Immobile pronto a battere a rete, situazione riproposta all’inizio del secondo tempo. Il migliore della divisa.
VENUTI: 6.5, cuore cuore ed ancora cuore, colma lacune tecniche con la corsa. Fa espellere Pereira nel finale.
BONAVENTURA: 6, gara senza infamia e senza lode ma fare a meno di lui sarebbe un delitto.
(Dal 73’ AMRABAT: 6, buona prova).
PULGAR: 6.5, va vicino al gol al 39’ con un tiro da fuori area, suo l’assist per il 2-0 di Vlahovic.
CASTROVILLI: 6.5, ispira l’azione assieme a Ribery per il vantaggio viola, la sua serpentina al 77’ è magica. (Dal 91’ QUARTA: s.v.).
BIRAGHI: 6.5, suo l’assist per il vantaggio di Vlahovic
RIBERY: 7, al 3’ palla deliziosa per Bonaventura di poco in ritardo, protagonista nell’azione che porta la squadra in vantaggio. Mezzo punto in più per la passione e la garra che mette in panchina dimostrando attaccamento assoluto. (Dal 85’ KOUAME: s.v.)
VLAHOVIC: 8, al 32’ porta in vantaggio la Fiorentina appoggiando in rete l’assist di Biraghi che gli vale il ventesimo gol in campionato. Chiude la gara trasformando di testa un angolo di Pulgar spostando Luiz Felipe con mestiere. Giocatore allucinante. Un gigante.
IACHINI: 7, rinuncia al dinamismo di Amrabat dal primo minuto preferendo la qualità di Castrovilli. La Fiorentina nella prima frazione se la gioca a viso aperto e riesce ad andare in vantaggio con il solito Dusan Vlahovic, il mister la imbriglia alla grande sconfiggendo una delle squadre più in forma del momento, la Fiorentina è virtualmente salva e stasera ha anche grandi meriti.
Gabriele Caldieron