Settimana tosta quella che accompagna la Fiorentina nel dopo trasferta di San Siro. Poi, volendo scrutare con maggiore attenzione il calendario, sarebbe forse (e meglio) il caso di dire e sottolineare che le settimane toste saranno due, una via l’altra, ma al momento è forse più giusto soffermarsi su quello che aspetta la Fiorentina nei prossimi giorni. Si va, insomma, dalla Conference League e si arriva al match del Franchi col Bologna. Che oggi più che mai non è precisamente una partita come le altre. Scena numero uno: l’avventura europea. L’appuntamento è per giovedì sera (fischio d’inizio alle 18.45) a Vienna per il match contro il Rapid. Pronostico strano e a suo modo difficile da interpretare con la Fiorentina favorita per qualità e valore dei singoli, e con la squadra austriaca a sua volta favorita per grinta e l’opportunità-vantaggio di giocare in uno stadio amico.
Pioli cambierà sicuramente una parte dei protagonisti di ieri, anche se la sensazione è che non voglia stravolgere la squadra. Comuzzo, Piccoli e magari Dzeko sono comunque pedine formato Conference. Scena numero due: il derby (a Firenze, domenica, ore 15) con il Bologna. Mille i motivi per tenere alta la tensione. Il primo? Il secondo ritorno (dopo quello di primavera) al Franchi, da nemico, di Vincenzo Italiano. Allenatore che, dopo il suo addio, è stato senza dubbio divisivo. Detto questo, per la Fiorentina la partita col Bologna rappresenta una sorta di ultima chiamata per resettare il pessimo score di questo campionato, ovvero le 3 sconfitte consecutive nelle tre sfide in casa. Inutile aggiungere altro. Lo riporta La Nazione.
