Il trauma contusivo al ginocchio rimediato nel test con la Primavera del 20 luglio ha costretto Mandragora a stare tre settimane lontano dal campo, tra lavoro in palestra e sedute individuali. Solo alla fine del viaggio oltre Manica il centrocampista è tornato a rivedere il terreno di gioco, muovendo i primi passi verso il rientro e aumentando i carichi di lavoro che, da una settimana, gli hanno permesso di riprendere a lavorare parzialmente in gruppo. L’obiettivo è essere a disposizione dopo la prima giornata di campionato a Cagliari, anche se la sensazione è che il vero Rolly si vedrà solo al termine della sosta di settembre.
Il prolungamento a giugno pareva una formalità, ma tarda ad arrivare: le parti non hanno mai smesso di parlarsi ma la distanza tra domanda e offerta sul nuovo ingaggio resta (1,6 milioni il compenso offerto dalla Fiorentina, 2 quelli chiesti dagli agenti). C’è stata tensione, è vero, ma senza rotture. Al punto tale che, di comune accordo, ogni valutazione tra le parti è stata rimandata a dopo il 2 settembre. Anche perché il mediano non ha alcuna intenzione di lasciare Firenze. Lo dimostrano i rumors messi in ghiaccio – Bologna su tutti – e la volontà di restare protagonista in viola. Lo scrive La Nazione.