Si rivedranno oggi, al Viola Park, la sindaca Sara Funaro e il patron della Fiorentina Rocco Commisso (il precedente incontro c’era stato in Palazzo Vecchio il 19 settembre). Stretto riserbo sull’ora del vis a vis (sembra sia nel primo pomeriggio), quello che però si sa è che gli argomenti all’ordine del giorno sono i lavori di restyling al Franchi, i tempi dei cantieri e anche quel cronoprogramma sugli interventi da realizzare allo stadio che più di una volta la società ha chiesto al Comune. Intanto ieri, a Firenze, nell’ambito del Festival dell’Economia Civile – che si terrà fino a domenica – è arrivato il ministro dello Sport Andrea Abodi, che non poteva non parlare dell’impianto di Pier Luigi Nervi.Ministro, la ristrutturazione del Franchi è uno di quegli argomenti che più tiene banco in città. Che idea si è fatto sul progetto?«Ho visto che il progetto ora inizia a interessare anche alla Fiorentina, e la cosa che mi fa piacere è che tra l’amministrazione e il club ci sia stato un riavvicinamento. Quando si parla in modo costruttivo le soluzioni si trovano sempre. Il governo farà la sua parte. Il capoluogo toscano è inserito in un progetto complessivo che punta agli Europei del 2032. Comune e squadra sanno quali sono gli strumenti finanziari che possiamo mettere a disposizione».
E l’opzione Padovani come la vede?«Dalla relazione che mi ha inviato la Lega di Serie A, quell’impianto non avrebbe le caratteristiche per ospitare partite di calcio di un certo livello, con decine di migliaia di spettatoti. E mi riferisco in particolare alle problematiche relative agli accessi e alla sicurezza. Ma se Palazzo Vecchio e Fiorentino trovano una quadra sul campo da rugby per il ministero non ci sono problemi. Però c’è bisogno di chiarezza, la chiedono i tifosi».Ministro Abodi, sono previsti summit a Roma con Funaro e Commisso nelle prossime settimane?«Prima dell’estate si è tenuta la prima riunione e di sicuro se ne terranno altre, anche perché ci sono state dette delle cose e noi vorremmo che quelle promesse venissero mantenute. Ma stiamo lavorando per un progetto molto più ampio che riguarda gli impianti di tutta Italia. Per risolvere il problema della riustrutturazione degli stadi immaginiamo una serie di proposte: un fondo immobiliare, rafforzare le garanzie finanziarie per la componente di debito, contributi in conto interessi, strumenti legislativi ad hoc, semplificazione della vendita degli stadi dal pubblico al privato e individuazione, se necessario, di un commissario che snellisca le procedure».In ultimo ministro, la salvezza del progetto Franchi pare di capire che passi anche per gli Europei del 2032.«La salvezza del Franchi sono la dignità dell’azione amministrativa e del progetto sportivo. La società ha già dimostrato, attraverso il presidente Commisso, tutta la sua generosità e la sua chiarezza. Per il Franchi non si tratta di versare un obolo ma di fare un investimento importante. Il presidente ha dimostrato, con il Viola Park, di voler dare il massimo alla città e alla società. Io sono fiducioso». Lo scrive La Nazione.
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