La Fiorentina continua il proprio mutismo tattico, ma è rimasta spiazzata da alcune dichiarazioni del sindaco Nardella: si aspettava in particolare risposte e non indicazioni che lasciano in sospeso molti aspetti, compreso quello del trasloco della squadra durante il restyling del Franchi. Non solo: una frase di Nardella in particolare ha fatto sobbalzare Commisso a settemila chilometri di distanza: «Nessun privato si è reso disponibile a intervenire su questo stadio». Il club viola non è intervenuto attraverso una risposta ufficiale _ che potrebbe arrivare in futuro, anche se continua a prevalere il rispetto della diplomazia _ ma certamente ha accolto con grande sorpresa la dichiarazione del sindaco. Nel settembre del 2019 la Fiorentina aveva presentato un piano di riqualificazione del Franchi firmato dall’architetto Casamonti, un progetto poi bocciato dalla Soprintendenza che non ritenne possibile demolire in maniera estesa le curve, in quanto «parte integrante del monumento».
Da lì in poi la prospettiva dell’intervento privato di Commisso si chiuse – Nardella ieri ha anche precisato che sullo stadio erano stati posti vincoli statali – ma la Fiorentina probabilmente è sempre rimasta convinta che una miglior collaborazione con gli organi comunali avrebbe favorito una sintesi praticabile per raggiungere l’ok della Sovrintendenza, magari modificando in parte il progetto iniziale. Non a caso i riferimenti sono sempre a quello che è successo a Bologna, dove la proprietà americana di Saputo investirà 140 milioni per ristrutturare il Dall’Ara e _ sempre grazie ai buoni rapporti con il Comune di Bologna _ riuscirà a costruire uno stadio temporaneo a 5 chilometri dalla città per ospitare le partite durante i due campionati necessari per compiere i lavori al Dall’Ara. Altra città, altra storia. Lo scrive La Nazione.
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