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Montella: “Amo il calcio di Italiano. Vlahovic una mia creatura. Ritorno? Non sono stato all’altezza”

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Montella: “Amo il calcio di Italiano. Vlahovic una mia creatura. Ritorno? Non sono stato all’altezza”

Redazione

21 Febbraio · 22:15

Aggiornamento: 21 Febbraio 2022 · 22:15

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Firenze, stadio Artemio Franchi, 20.12.2019, Fiorentina-Roma, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

Vincenzo Montella, ex allenatore Viola ed adesso all’Adana Demirspor, è intervenuto ai microfoni di RTV38 per parlare della Fiorentina. Ecco le sue parole:

RICORDI “Sono stati 3 anni straordinari. Nel ritiro non c’erano calciatori e furono fatte scelte insolite anche per il calcio italiano prendendo tanti giocatori offensivi. Siccome i Della Valle mi chiesero di riportare la gente allo stadio decidemmo di puntare su giocatori di qualità. Sul ritorno dico che è sempre difficile entrare in corse e con un cambio di società che doveva ancora conoscere l’ambiente. Non sono stato all’altezza nemmeno io di gestire alcune situazioni, ma siamo rimasti in contatto con Joe, ci sentiamo spesso. Per me non è cambiato nulla sono situazioni che succedono”.

BORJA VALERO “Lo conoscevo già. Borja era un giocatore intelligente e di grande lettura. Negli allenamenti non mi entusiasmava molto, non mi rubava l’occhio e speravo che facesse bene le partite. Lo ha dimostrato”.

GIOVANI “Firenze è abituata al bello. Non è facile soprattutto per i giovani, ci vuole gradualità sennò rischi di perderli. Castrovilli mi piaceva molto, può fare la mezzala di inserimento e sa dribblare, magari dovrebbe velocizzarsi un po’ col pallone. Può avere degli alti e bassi, ma alla fine sono sicuro che il talento verrà fuori. Mi ricordo che Vlahovic doveva andare al Verona in prestito, così come Sottil e invece decidemmo di tenerli”.

PIATEK-VLAHOVIC “Apprezzo molto il gioco di Italiano perché dà coraggio alle proprie squadre, ha sempre avuto questa mentalità: con questa struttura si può fare a meno anche di un giocatore importante. Con Vlahovic ho cercato di gestire anche la sua crescita proprio per quel discorso che ho fatto prima sulla piazza: lo sento anche una mia creatura e penso di averlo aiutato a esprimere il suo talento. Piatek è un giocatore diverso, che magari non si vede per 70 minuti e poi trova il gol. A me piacciono gli attaccanti che segnano gol sporchi e Piatek è uno di questi”.

PIZARRO-TORREIRA “Quando lo hanno preso ho detto: “Finalmente mi hanno ascoltato, era il giocatore che volevo, lo avevo chiesto anche io”. Si assomigliano perché sono piccolini entrambi e hanno temperamento”.

ESTERNI “Sottil ha grandi potenzialità se riesce ad avere qualità può aspirare ai massimi livelli. Nico Gonzalez l’ho visto quest’estate contro la Roma ed è un giocatore esplosivo. Saponara è adattato a giocare lì“.

FIORENTINA DA EUROPA “Penso che sia già un bel segnale parlare di Europa. Bisogna pensare in grande, ma senza sbandierare. È una posizione meritata perché gioca un gran calcio, ma non mettiamo pressioni”.

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