
Il nuovo casting per l’attacco è già dietro l’angolo, ma stavolta i viola cercano più una spalla che non un protagonista. Rispetto all’ultimo mercato invernale la dirigenza può ripartire dagli ultimi 90 minuti dell’anno e soprattutto dai messaggi (entusiasmanti) lanciati da Dusan Vlahovic: con il terzo gol consecutivo in altrettante gare il serbo ha bissato il record di Pazzini (nessuno prima dei 22 anni c’era mai riuscito) lasciandosi alle spalle le incertezze d’inizio stagione.
Da qui il cambio di prospettiva, dettato anche dalle gerarchie interne imposte da Prandelli, con la dirigenza viola che per il momento non sembra avere troppa fretta forte della ritrovata serenità grazie ai tre punti raccolti contro la Juventus. L’identikit del prossimo obiettivo non è più quello del centravanti in grado di reggere da solo il peso dell’attacco, bensì quello di un calciatore che non tolga spazio a Vlahovic magari giocandoci insieme.
Un compito difficile in una finestra di trattative in cui raramente si fanno buoni affari, ma pur sempre un’esigenza da soddisfare alla luce delle prime indicazioni di Prandelli. A metà strada tra quanto richiesto dal tecnico e la volontà di inserire solo elementi che possano risultare utili anche in ottica futura presto la Fiorentina si metterà all’opera. In uno scenario più di sostegno che non di sostituzione di Vlahovic cadono perciò le candidature di attaccanti già seguiti come Krzysztof Piatek (25) e Fernando Llorente (35) o ancora d’esperienza come Leonardo Pavoletti (32) del Cagliari. Al contrario in cima alle preferenze ci sarebbero il vecchio pallino Arkadiusz Milik (26) (per il quale tuttavia la concorrenza potrebbe essere insuperabile) e soprattutto Felipe Caicedo (32).
Alle spalle di un cecchino come Immobile l’ecuadoregno ha mostrato di sapersi comunque ritagliare spazi importanti, diventando di recente uno degli attaccanti più incisivi dalla panchina, e in tal senso a Firenze l’idea sarebbe quella di affiancarlo a Vlahovic. Gli ostacoli a un’operazione del genere però non mancano, sia per i 10 milioni di euro necessari per accontentare Lotito (oltre a circa 2,5 milioni d’ingaggio per il giocatore) sia per l’impegno in Champions League della Lazio che potrebbe spingere Caicedo a restare a Roma. Considerato che anche sulle corsie esterne Brone e Pradè resteranno vigili in attesa di occasioni, come a centrocampo. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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