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Messi illumina lo Stadium, il Barcellona umilia la Juventus. Disastro Bernardeschi, il racconto della partita

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Messi illumina lo Stadium, il Barcellona umilia la Juventus. Disastro Bernardeschi, il racconto della partita

Redazione

28 Ottobre · 23:25

Aggiornamento: 28 Ottobre 2020 · 23:25

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Barcellona corsaro a Torino, 2-0 alla Juve

Come sarebbe finita con Cristiano Ronaldo? È una domanda che la Juventus non può porsi, perché l’assenza del fenomeno portoghese non basta a spiegare il 2-0 subito allo Stadium dalla squadra di Andrea Pirlo contro il Barcellona di Ronald Koeman e soprattutto di Lionel Messi. Risultato per certi versi bugiardo, così come lo sono i tre gol segnati da Alvaro Morata e annullati per fuorigioco del centravanti spagnolo, un record in Champions League.

Le uniche folate, di fatto, della Vecchia Signora, che ha subito in maniera fin troppo passiva il gioco dei catalani per 90 e passa minuti di gioco. Più del passivo, più del primo posto nel girone, a questo punto un obiettivo molto complesso, pesa il gioco: la Vecchia Signora e il Barça arrivavano a questo confronto da grandi in difficoltà. I catalani hanno dimostrato di avere delle certezze in cui rifugiarsi; i bianconeri, a dispetto delle tante assenze, no. E questo è un problema.

Alla lettura delle formazioni ufficiali, scappa un sorriso a molti tifosi bianconeri: Bonucci c’è, dal primo minuto. Con lui, una squadra ultra-offensiva, perché Pirlo manda in campo dal primo minuto Kulusevski e Chiesa sugli esterni, più Dybala e Morata in attacco. Rabiot vince il ballottaggio con Arthur per affiancare Bentancur. Nel Barcellona spicca la presenza dell’ex Pjanic, preferito a Busquets, ma anche l’assenza di Ansu Fati: in attacco c’è Griezmann, con Messi a supporto assieme al giovanissimo Pedri e a Ousmane Dembélé.

Tempo due minuti e i catalani spaventano subito la formazione di casa. Demiral regala un pallone incomprensibile a Messi, che per fortuna del turco non punge. Poi è Pjanic protagonista: botta da fuori dell’ex, reattivo Szczesny: sugli sviluppi dell’azione, Griezmann arriva al tiro e colpisce il palo. La Juve prova a fare gioco, ma sono gli ospiti a fare male: al 13’ è Dembélé a bucare il polacco. Apertura di Messi per il francese, che da destra punta la porta e tira: decisiva la deviazione di Chiesa, nulla da fare per il portiere bianconero.

Incassata la rete, la Juve si sveglia e s’affida alla velocità di Alvaro Morata. Lo spagnolo segna due volte, ma in entrambe le occasioni parte in fuorigioco. I gol annullati per offside in stagione diventano quattro.

Nella pochezza del pressing juventino e nelle difficoltà della retroguardia di casa, i catalani provano a sguazzare. Griezmann ne manda al paio un bar e serve Messi, che da posizione non sua spara fuori. Superata la mezz’ora ancora Dembélé a tu per tu con Szczesny, che lo mura: poi Griezmann manca clamorosamente il pallone e infine è ancora Tek il protagonista. Il risultato, nonostante tutto, sta stretto agli ospiti. Al 45’ è 1-0 per il Barça.

La ripresa inizia con un solo cambio, ma nel Barça: fuori Araujo, dentro Busquets. Se Sparta piange, Atene non ride: anche i blaugrana sono contati dietro. Prova ad approfittarne Morata, che buca ancora e segna di nuovo: come prima, più di prima, ancora fuorigioco. Terzo gol annullato in una partita, non era mai successo da quando c’è il VAR in Champions. La Juve prova a farsi viva, il Barça non si scompone e sfiora ancora il raddoppio, prima mancandolo di pochissimo con Messi, poi di tanto con l’ottimo Pedri.

L’impressione è che i padroni di casa non ci credano più di tanto: Pirlo la conferma buttando dentro McKennie per Kulusevski, cambio decisamente difensivo nonostante la voglia dello statunitense. Cuadrado si fa ammonire per una simulazione fin troppo evidente, la gara scivola via nella pochezza dei bianconeri e nell’incredibile incapacità di approfittarne del Barça. Che non starà benissimo, ma almeno vince. Nel finale Pirlo perde anche Demiral, espulso: Danilo chiude da unico centrale “di ruolo” e il turco salterà il Ferencvaros. Poteva andare peggio? Sì, e avviene: appena entrato Bernardeschi stende Ansu Fati, dal dischetto va Messi che non perdona. È 0-2, notte fonda a Torino.

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