di Flavio Ognissanti
Pensavamo che peggio di Corvino sarebbe stato difficile fare e invece Pradè ci sta smentendo, o meglio, è sulla strada giusta per riuscirci.
Da oltre un mese il destino di Montella pareva sempre di più segnato, la cartezza è arrivata dopo la sconfitta di Torino, solo un miracolo contro Inter e Roma avrebbe evitato il peggio ma il miracolo, complice anche assenze pesanti come quelle di Chiesa e Ribery, non è arrivato. Montella è stato dunque rimosso dall’incarico ma la società viola, nonostante l’esonero fosse ormai vicino da tempo, non ha pensato o cercato già da prima un valido sostituto per non farsi trovare impreparati.
Per intenderci, a Napoli il destino di Carlo Ancelotti era già segnato da tempo, ma De Laurentiis prima ha incontrato e chiuso per Gattuso, solo dopo ha esonerato Ancelotti. Per non farsi trovare impreparati.
Oggi la società viola ha ufficializzato Beppe Iachini, un nome che mai come prima, mette d’accordo tutti, come uomo non adatto ad una realtà come quella della Fiorentina.
Un tecnico che nella sua carriera ha raccolto tanti esoneri e tante retrocessioni, capace anche di risolvere situazioni critiche portando alla salvezza provinciali senza tante speranze. Ma la Fiorentina resta altra cosa. Tutt’altra cosa.
Lo sa bene Commisso e lo sa bene anche Joe Barone che però poco hanno potuto fare quando ormai c’era poco altro da fare. Si sarebbero potuti convincere nomi di spessore, armati di soldi e progetti veri, invece Pradè e la dirigenza viola hanno preferito un tecnico che vivrà un sogno, quello di allenare una squadra come la Fiorentina.
La Fiorentina, lo dice la storia, il fatturato e l’ambizione, è una squadra pari livello a club come Roma, Napoli e Lazio. Ebbene, oggi la Lazio del tanto criticato Lotito alza al cielo l’ennesimo trofeo mentre la Fiorentina prende Iachini in una stagione già fallita a dicembre.
Per non parlare degli errori di comunicazione di Pradè, le sue continue dichiarazioni sull’anno di transizione hanno svuotato le ambizioni di tutti, oltre che hanno fatto capire che quest’anno la squadra non aveva obiettivi. Gravissimo errore. Gli anni di transizione sono sempre stati dei veri e propri fallimenti. Pensate a Chiesa, lo hanno convinto di rimanere per una Fiorentina più ambiziosa e che puntava in alto e poi si è ritrovata sentire queste parole che raccontavano di un club senza obiettivi e in un anno di transizione.
Ma i mali partono da lontano, da quel mercato che Montella ha avuto la grande colpa di accettare a inizio settembre. Un mercato che non ha portato centravanti pronti e che non ha regalato alternative all’altezza dei titolari, ma soprattutto poche soluzioni tattiche a disposizione di Montella che ha si delle responsabilità, ma non sono certo le principali.
Con un pizzico di lucidità in più la squadra viola avrebbe avuto qualche punto in più, pensiamo soprattutto alla sconfitta contro il Lecce in casa, ma la situazione sarebbe cambiata di poco.
Insomma, il natale dei tifosi viola sarà deprimente e il responsabile maggiore di questo vero e proprio fallimento è ancora al suo posto, e sta collezionando errori. Daniele Pradè resta un ottimo dirigente capace di fare grandi cose a Firenze nella sua prima esperienza. Ma è sotto gli occhi di tutti i problemi che ha causato da giugno in poi.
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